venerdì 24 dicembre 2010

É Natale!!

Oggi è già Natale, quasi, in realtà è domani, ma oggi già respiro quella sensazione di serenità che dovrebbe portare il Natale.
Non sono serena a ben pensarci, il mio futuro è nero, soldi pochini e anni tantini fanno di me una potenziale precaria a vita che non vedrà mai gli anni della pensione. Ma tutto questo oggi non mi preoccupa, non mi tocca, sono serena, rilassata. Ho la mia piccola famiglia a tenermi compagnia, a scaldarmi il cuore, a mostrarmi come la felicità è un attimo, tocca a te assaporare quell'attimo così tanto così a lungo da rimanere inebriata.
Ho i miei affetti, i mie sogni e le mie conoscenze ad aiutarmi ogni giorno a conquistare un mattoncino con cui costruire la mia felicità.
Fate in modo che la serenità di una sera possa allargarsi a macchia d'olio e bagnare tutta la vostra vita.
Buon Natale a tutti, di cuore.

giovedì 2 dicembre 2010

Caro Babbo Natale...

...pur non essendo più una bambina, quest'anno sento il bisogno di scriverti.
Non so se sono degna di ricevere un tuo regalo, forse non sono proprio una che viene definita"buona".
Sono scomoda, coerente, per niente furba e soprattutto, non riesco, proprio non ci riesco, a scendere a compromessi.
Non sopporto essere ricattata, non ascoltata, trattata come una schiava che non deve e non può pensare, né tantomeno esprimere una opinione.
Voglio poter parlare con educazione, ma esprimere le mie idee, cambiarle anche, se trovo che il mio interlocutore sia particolarmente trascinante, ma no essere obbligata ad avere la sua idea, no dover abbassare la testa, ogni giorno per sprofondare nell'abisso dell'ignoranza mista alla prepotenza.
Voglio essere me stessa, forse sono diversa, forse sono solo una povera idiota, ma perché non posso essere "la" povera idiota, diversa da tutti gli altri, invece di esserne una tra tante.
Voglio educare la mia bambina, come meglio credo, non come deve essere fatto, poi stabilito da chi.
Voglio continuare a sognare, a volare con la fantasia, se non posso farlo realmente, ma chi dice che non posso provare a costruire le mie ali di terracotta.
Voglio poter dire a mia figlia che faccio un lavoro che mi piace e non un lavoro che non mi piace ma che era l'ultima possibilità.
Voglio non sentirti frustrata ogni qualvolta qualcuno dica la parola lavoro.
Voglio avere uno stipendio, non uno miliardario, ma uno dignitoso che mi permetta di dire "io lavoro".
Voglio, vorrei tutte queste cose ma, caro Babbo Natale, non ti spaventare in realtà potresti esaudire tutte le mie richieste con una cosa sola :un lavoro!
Grazie


martedì 30 novembre 2010

...giornata da dimenticare!

Oggi 30 novembre 2010 è veramente una di quelle giornate da dimenticare.
Non ne ho la certezza perché non capisco molto di astrologia, ma credo di avere tutti i pianeti contro e la Luna che gira, soprattutto la Luna che gira... può essere?? Dovrò chiedere spiegazioni a Fox, comunque per farla breve, mentre stamattina mi accingevo a fare la mia solita stradina di montagna, che il gusto ci guadagna, per andare a lavoro ( per correttezza io non lavoro, faccio beneficenza sotto forma di stage, non retribuito ovviamente...nda) e la mia macchinina degna di un furetto arrancava in salita, in fila per i soliti lavori dovuti allo smottamento in seguito all'alluvione, sento un boato, un botto che mi lascia senza fiato. Ho avuto la prontezza di riflessi di frenare per evitare l'effetto domino (prontezza?! a voi posso dirlo, eravamo in salita ed avevo ancora il piedino vicino al freno, è stato istinto...nda) e poi ho accostato.
Il signore che mi aveva tamponato prontamente è sceso, e io devo avergli fatto una pietà pazzesca, deve avere probabilmente pensato che il mio viso segnato dalla stanchezza e dalle delusioni degli ultimi tempi era conseguenza del suo tamponamento, perché mi ha chiesto scusa semplicemente, mi ha fatto accertare che non c'erano danni da nessuna delle due parti e poi mi ha richiesto scusa prima di partire, superandomi.
Beato lui! Perché io poi così segnata dalla cosa, sembravo il vecchio con il cappello al volante, mi tremavano le gambe e avrò impiegato 45 min a fare quello che di solito faccio in 20 min.
La voglia di ritornare a casa e rimettersi sotto le coperte cresceva.
Ma comunque sono arrivata al lavoro ( alla mia raccolta fondi...per gli altri) e mi sono messa a lavorare (deformazione mentale, lo faccio sul serio). Verso le dieci e mezzo, ho preso le mie tesi di dottorato e sono andata all'università per consegnarle.
Arrivo, trovo parcheggio praticamente nel paese vicino, scendo e mi avvio all'ufficio dottorato.
Sorpresa! L'ufficio è occupato, tutto il rettorato è occupato da studenti che hanno dormito lì con i loro sacchi a pelo e il loro abbigliamento grunge, i dipendenti non ci sono, ben contenti a quanto pare, di un giorno di vacanza regalato, e noi, poveri studenti anziani, lavoratori, "gli invisibili della ricerca" non possiamo consegnare le nostre sudatissime carte.
Anche lì credo di aver fatto pietà ai giovani che occupavano il rettorato, dopo avermi visto così, terribilmente sfatta, distrutta, senza parole, ma con il viso contratto dalla stanchezza infinita, si sono offerti di far rientrare il dipendente per darci la possibilità di consegnare. Che bravi, loro, peccato che i dipendenti non ne hanno voluto nemmeno sentire parlare di un loro rientro.
E dopo mille peripezie ( bisogna segnalare che come sempre anche tra i dottorandi c'era un TERRORISTA, non uno di Al-Quaeda al seguito di Osama, ma uno di quelli che fanno del terrorismo psicologico seminando il panico : se non consegniamo oggi perdiamo l'anno, maledetto terrorista...) siamo riusciti ad avere la certezza da un dirigente delle segreterie, che potevamo anche consegnare domani.
Dopo aver passato tutte queste cose, l'ultima ciliegina sulla torta della giornata da dimenticare è stato incontrare una mia ex tesista, vincitrice di un dottorato senza borse ( e senza nemmeno scarpe, ihihihi, scusate è una freddura, ma sono provata psicologicamente e fisicamente quindi giustificata...nda) mi comunica che il mio ex capo le ha detto che le troverà qualcosa...bene, molto bene. Tanto io faccio beneficenza! Perché qualcuno dovrebbe preoccuparsi di trovarmi un finanziamento per uno straccio di stipendio, perché qualcuno dovrebbe pensare a me, dopo otto anni passati a lavorare per loro, perché, visto che utilizzano solo membrane che ho ideato e preparato io dovrebbe aver bisogno di me. E poi "loro" anche quando hanno bisogno non chiedono mai, loro minacciano...
L'unica cosa positiva di questa giornata da dimenticare era la temperatura, oggi sembrava primavera, ci saranno stati una ventina di gradi...peccato fossi vestita da inverno pieno!!
L'avevo detto io...dovevo tornare sotto le coperte, e non uscire fino a domaniiiiiiiiiiiiiiiiiiii

giovedì 25 novembre 2010

Cosa è in fondo la vita, se uno non si illude d'essere nel giusto?

Per la prima volta nella mia vita ho letto un romanzo per lavoro.
Per lavoro, avete capito bene, forse ho finalmente trovato il lavoro giusto per me.
A chi negli anni mi ha chiesto cosa sappia veramente fare, ho sempre risposto solo due cose: leggere e scrivere.
Lo so le sanno fare tutti, sono le cose che ci insegnano fin dalla elementari, eppure io non credo che le sappiano fare tutti. O che tutti le facciano allo stesso modo. Io amo leggere, lo adoro, potrei stare giorni senza mangiare ma senza leggere proprio no. Leggo, divoro, di tutto, dai romanzi rosa ( il titolo del blog ne è un omaggio), sono una fan di Sophie Kinsella e di tutti i suoi I love shopping, ai thriller impegnati di Dan Brown, da L'interpretazione dei sogni di Freud ad Alice nel paese delle meraviglie di Carroll,passando per Pirandello e i saggi filosofici, insomma leggo veramente di tutto.
Quindi potete facilmente intuire il mio stato d'animo super eccitato nel dover leggere per lavoro dei libri... forse è proprio il lavoro che fa per me.
"Cosa è in fondo la vita, se uno non si illude d'essere nel giusto?" ( Lacrime di cristallo, Mario Pinzi, ed. CambiaMenti)



martedì 9 novembre 2010

insistere o lasciare , ecco il dilemma della vita moderna.

Buongiorno,
manco da questo blog da molto tempo, forse dallo stesso tempo in cui manco dalla mia vita.
Frase ad effetto, ma per esserci sinceri, un po' mi sento estranea davvero da quello che sto vivendo... forse perché penso che nel mio insistere e volere a tutti i costi un lavoro ( per i miei meriti) ci sia qualcosa di veramente diabolico e sicuramente avvilente. Pensare di poter cambiare qualcosa, è assurdo, pensare di cedere ai loro ricatti, entrare nelle loro organizzazioni clientelari è perfino più assurdo, quindi alla fine, non resta che ammettere che hanno vinto loro, che non c'è posto per chi non ha santi in paradiso, che il mondo è una scatola chiusa dove per accedere bisogna essere per davvero, o solo per finta, la nipote di qualcuno.
Ma è difficile, comunque, anche cedere, abbandonare, dire basta. La ricerca è un qualcosa a cui ci si abitua e da cui non si riesca più a fare a meno, come una droga entra nei nostri circuiti sensoriali, si impadronisce del nostro cervello, tutto viene analizzato e svolto come si fa ricerca. Ora sto facendo una specie di praticantato o stage presso un'agenzia editoriale, dove mi stanno insegnando a correggere (esattamente fare l'editing, nda) un testo, analisi strutturale, analisi stilistica, analisi tecnica, e anche in questo basta applicare rigorosamente il metodo scientifico.
Un testo, viene sottoposto a più riletture, la prima sgrassa, la seconda lima, la terza lucida. Lo faccio da due giorni appena, quindi non penso di avere ormai acquisito tutti i segreti del mestieri, anzi, però ho ricevuto più spinta psicologica in questi pochi giorni dal mio nuovo capo di quanto ne abbia ricevuto in quasi otto anni dal vecchio.
Qualcosa vorrà dire? No??





lunedì 11 ottobre 2010

...che amarezza!!

Mi sento amareggiata, sconfortata e anche disgustata se vogliamo dirla tutta.
Scusatemi lo sfogo, ma oggi è così.
Non solo esiste una realtà in cui mi trovo da parecchio tempo, e dove mi viene detto che sono la più brillante, che faccio un colloquio splendido e poi per un motivo o per un altro: l'età , la figlia, il voto di laurea, non arrivo mai ad ottenere quello che merito.
Che poi, detto tra noi, non è nemmeno tantissimo, chiedo semplicemente che mi venga riconosciuto il lavoro che svolgo da un punto di vista economico, detto in poche parole, chiedo solo uno stra-maledettissimo stipendio.
Ma la parte più brutta è assistere a scene che hanno dell'inumano, persone che hanno conseguito titoli senza cognizioni su cosa sia fare ricerca, che però continuano a fare ricerca, e anche persone che si considerano eccelse, ma che hanno paura io possa fare o dire qualcosa che le possa nuocere...si sentono minacciate, hanno paura forse di un mio ricorso...come se fosse possibile fare ricorso. Perdonate se questo intervento sarà senza alcun senso, slegato e scoordinato ma è così che mi sento in questo momento. Passerà... come tutto, avrò il tempo di elaborare la sconfitta, magari leggo oppure scrivo a Morelli su Rhiza Psicosomatica e mi faccio dare uno di quei consigli fantastici di grande ottimismo tipo: guarda dentro di te e troverai la Verità!
Che poi,io, dentro di me ci ho anche guardato ed ho trovato semplicemente una scritta a caratteri cubitali, non so se sia la Verità ma ci assomiglia molto:DESISTI.
Poi più in piccolo c'è scritto: non hai le spalle coperte per poter realizzare i tuoi sogni, e diciamoci la verità non sei neanche abbastanza "libertina" ( si scrive libertina si legge "non la dai tanto facilmente") per poter fare carriera e magari diventare ministro, quindi non capisco perché continui a provarci.
Forse perché so che so fare questo lavoro e lo so fare anche bene.
n volte STUPIDA!!!

sabato 28 agosto 2010

....scorcio di fine estate

L'estate sta finendo... recitava una canzoncina di qualche anno fa, ma è la realtà. Le giornate si vanno accorciando inevitabilmente e tutto fa pensare che bisogna tornare a lavoro, a me personalmente fa pensare di più che dovrei trovare un lavoro serio, retribuito e soddisfacente.Esagero? Ok almeno retribuito...ma non voglio parlarvi di queste mie solite ed insane passioni per lavori non retribuiti e saltuari, piuttosto voglio raccontarvi che questa estate 2010, da disoccupata, mi sono proprio divertita.
Ed oggi, forse a chiusura di questa bella estate, ho avuto il piacere di vedere il passaggio di un delfino. Insieme a me ne hanno goduto tutti i bagnanti che erano nello stesso scorcio di spiaggia.
É passato molto vicino a riva, e mi sono emozionata nel vederlo. Ovviamente i bambini non se lo sono neanche filato, come fosse un habitué della zona...non so perché ma la visione del delfino che disegnava quegli archi bellissimi nuotando mi ha trasmesso una nota di romantico ottimismo.
Speriamo sia davvero un buon segno e che porti qualche buona notizia.
Buon fine agosto a tutti!!

sabato 31 luglio 2010

...settimana delle scoperte!!

Oggi ho scoperto che essere nelle graduatorie definitive ad esaurimento....vuol dire che potete definitivamente esaurirvi prima di avere un posto o una supplenza....e se ci dessero i punti in base a questo io a questo punto avrei un punteggio esagerato.
Ok, ho capito è giunto il momento di staccare un po' la spina, ed andare in vacanza, davvero, così la smetto di tediarvi con queste scoperte dell'acqua calda.
Prometto di tornare più ottimista e fiduciosa in un roseo futuro...vabbè forse è troppo per una settimana di vacanza, ma io ci proverò lo stesso!
Buone vacanze a tutti!!!!

mercoledì 28 luglio 2010

...ho avuto una visione mistica della mia vita!!

Davvero! Credo di aver avuto una visione mistica della mia vita. Ho capito che devo imparare a non fare niente. Non è una dichiarazione simile a "voglio restare una disoccupata, magari mantenuta a vita e spendere i soldi di qualchun altro"...no, no per carità. É solo che devo imparare a soffocare la mia maledetta ansia da controllo. Non ho un lavoro, ebbè.
Forse è meglio ripercorrere le tappe che mi hanno portato a questo.
Sono in ferie (muuahahahah) perdonatemi , ma questa parola riferita alla mia attuale situazione mi fa sempre ridere (neanche la mia nuova dimensione mistica mi dà sollievo...forse è troppo presto) e la mia risata non è una risata liberatoria bensì isterica, ma... sto leggendo molto, rubando in realtà il tempo per la lettura a momenti improbabili da cui potete escludere il classico momento catartico del bagno, perché è già molto difficile poter esplicare i propri bisogni fisiologici con una bambina ( bellissima tra l'altro!) che si munisce di sediolina e si siede a guardarmi come fossi uno spettacolo da non perdere, figuriamo pensare in questi frangenti di leggere: IMPENSABILE!! Nonostante il tempo sia limitato a quello in cui la bambina (di cui sopra) si dedica al suo sonnellino ed io non cedo al richiamo disperato degli indumenti da stirare che sembrano le sirene di Ulisse, ma a cui riesco (stranamente?!?) a resistere in maniera strenua e disperata (finché avrò qualcosa da mettere...ndr)ho appena finito di leggere il libro di Elisabeth Gilbert : Mangia, prega, ama, gentile regalo non atteso di una mia cara amica. Questo libro mi ha aperto gli occhi, basta affannarsi a cercare di avere un lavoro serio, basta affannarsi a specializzarsi, a prendere ulteriori titoli, che francamente non so a cosa possano servirmi ancora, e basta preoccupazioni, ansia e quello strano senso di soffocamento, come se non riuscissi a respirare. Sarà il lavoro a venire da me se mi vorrà!
Lo so, lo so è un'idea insulsa e malsana per una persona che ha passato l'intera vita (diciamo la parte che ricordo) a pensare che darsi da fare è un'ottima politica, studiare di più per prendere voti migliori, o studiare meglio, specializzarsi, dottorarsi e fare un master per sentirsi più preparate, magari fare concorsi per avere il posto che si desidera...e magari perché no, cercare l'asino che vola per farsi un giretto. Capisco solo ora che la mia visione della vita è fin troppo utopistica...quindi ora passo alla visione mistica, arriverà il lavoro che dovrà arrivare e fino a quel momento so leggere e scrivere, quindi potrò sempre avere qualcosa da fare....almeno fino a settembre!

domenica 18 luglio 2010

...io e la lavatrice!

Avete mai avuto problemi con la lavatrice?? No, non dico perdite di acqua, centrifughe troppo rumorose o cose tecniche ma proprio una rivolta silente di quelle perfide macchine che di punto in bianco cominciano a rendere meno bianchi i bucati, a fare qualche buchino qua e là di troppo e via dicendo.
Questo credo che sia la classica dichiarazione di guerra fredda che sfinisce entrambe le parti, con l'aggravante del caso quando una mamma , fin troppo premurosa e che annovera tra le sue meravigliose lavatrici storiche fior di magliette "preferite" rovinate irreversibilmente ma che straordinariamente non ricorda, non perde occasione per farti vedere che la lavatrice ha segnato un altro punto. Che cosa carina!
Eppure ho anni di onorato rispetto reciproco con la lavatrice, sono sempre stata un capo diligente, ho sempre decantato le sue lodi e reso grazie per la sua invenzione.
Il mio rapporto con lei è iniziato all'università, io comandavo, lei eseguiva, niente intermediari, niente mammine a far il lavoro sporco, io caricavo, sceglievo il programma e poi le davo l'input a partire: un'intesa perfetta! Ricordo come era affascinante sentire quel primo sciabordio con cui l'acqua entrava nel cassettino del detersivo e lo raccoglieva....e poi il mistero della centrifuga guardato dall'oblò, un po' come avere un buco della serratura da cui guardare un'altra dimensione, e poi la soddisfazione degli abiti puliti, profumati. Che belle sensazioni! Poi con il tempo il rapporto diventa routine e non si guarda più a lei con questa ammirata meraviglia, bensì si comincia a considerarla niente di più di uno strumento, e allora è l'inizio della fine.
Tutto si sbriciola, addio rispetto reciproco, lei non perde occasione di rifilare qua e là qualche buchino. Comincia così la subdola, poi il bianco non è più bianco e i risciacqui non bastano, le macchie persistono, il colore sparisce, il disastro incombe....o mio dio!
É una guerra fredda ma logorante e il dilemma è : buttarla o tenerla o magari farla esorcizzare...
Vi farò sapere...


venerdì 16 luglio 2010

...continua la ricerca dei miei chili...

Vi avevo già parlato di come i miei chili, in più o in meno che siano, interessano molto le mie colleghe di lavoro...colleghe, in realtà loro non sono mie colleghe perché io faccio parte del parterre delle schiave, laureate sì ma non strutturate, quindi non ci chiamano dottoresse e non meritiamo nessun rispetto, fuorché poi dover sempre risolvere qualche problema che loro (le super dottoresse a tempo indeterminato ....ndr) hanno con gli strumenti, con le soluzioni, con la chimica, con la biologia, con le scienze in genere. Perché, non si sa come mai, ma le materie scientifiche rifuggono dalle super dottoresse a tempo indeterminato, sarà un problema di incompatibilità...o più semplicemente sarà che ricoprono ruoli e posizioni che non appartengono loro. Comunque non divaghiamo, volevo parlare di altro, stavo affrontando il problema dei miei chili spariti.
A parte il fatto che se l'anno scorso era magra e quest'anno sono ancora magra non vuol dire che continuo a dimagrire ma solo a conservare uno status quo che a quanto pare mi si confà, ma a parte questo entriamo nel dettaglio della conversazione che racchiude sempre molte perle di saggezza, come si addice al livello alto delle mie controparti, non dimentichiamo che parliamo di super-dottoresse a tempo indeterminato.
Cito in maniera letterale:
Lei:"Come sei magra??Ma come fai? Io, invece, ho questa pancetta che non se ne andrà più."
Io : " Potresti fare un po' di esercizio fisico, andare in palestra. Io quest'anno ci sono andata e mi sono trovata bene, mi aiutava anche a scaricarmi. Mi sentivo meglio."
Lei: " La sera non posso andare in palestra per la bambina."
Io: "Infatti neanche io posso la sera (perché anche io ho una bambina...ndr), sacrifico la pausa-pranzo."
Lei: " No, io non posso a pranzo devo mangiare!".
Quindi se ho capito bene, tu vorresti dimagrire senza sudare e senza rinunciare a qualche piatto di troppo? Purtroppo oggi è venerdì, le domande per i miracoli li raccogliamo il lunedì...sai come è, è fine settimana anche per i Santi....
E' proprio vero quello che dice Oscar Wilde: mai discutere con un idiota, ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza.

lunedì 12 luglio 2010

...ferie

Oggi vorrei affrontare con voi il discorso ferie. Discorso che mi sta molto a cuore, come a tutte le precarie momentaneamente in stand by senza pagamento da qualche mese a cui viene chiesto di compilare il piano ferie. Piano ferie? Definizione carinissima...ma di cosa stiamo parlando?
Per sicurezza ho consultato il dizionario, per evitare incomprensioni del tipo : lei forse non sa...
Allora leggo e scrivo per vostra conoscenza: Feria- nell'antica Roma, ciascuno dei giorni dell'anno dedicati ad una divinità, ne quali era proibito compiere atti giudiziari e civili... al pl. periodo di vacanza, di riposo che spetta ai lavoratori.
Ecco siamo arrivati al punto, che spetta ai lavoratori, di certo non a chi come me fa beneficenza. Perché io non ho capito proprio bene bene che cosa io faccia. E non sapete l'imbarazzo quando me lo chiede mia figlia, ormai faccio finta di fare l'operaia e per non spiegare il concetto di cassa integrazione tra un po' passerò a dire che faccio soltanto la mamma.
Almeno anche agli occhi di una bambina di tre anni sembro più intelligente nel voler fare la mamma e non essere retribuita piuttosto che nel voler fare la scienziata senza retribuzione, meriti e gratificazioni.
Ma la parte più bella di tutto ciò è che ogni qualvolta rimango a casa qualche giorno, giusto per limitare le spese già ampie per un lavoro di beneficenza vengo contattata da colleghe normalmente retribuite e per di più molto gratificate dai loro capi per ricevere lamentele su quanto sono pochi i soldi o quanto sono stanche o quanto ancora qualsiasi cosa....ma la domanda nasce spontanea: come mai se io non vengo pagata, vengo bistrattata e ho un mal di denti direi indicibile per chiunque sono comunque da invidiare??

mercoledì 23 giugno 2010

...peripatetica o semplicemente patetica??

Scusate l'assenza, ma come potete evincere dal titolo...sono stata abbastanza presa dal mio pathos...
Scherzi a parte, voi affezionati lettori sapete che, essendo io una precaria a scadenza (anzi già scaduta e non solo per questioni di età...ndr), per sbarcare il lunario in periodi di crisi come questo affogo nel mar nero delle lezioni private, con somma gioia di Brunettolo (il nano ministro) e di Mariastar( manca una sua definizione per educazione...).
Per farvi capire la situazione, vado ad enucleare:
a) il vostro capo ( che non vi sta pagando) vi propone di fare delle lezioni private di chimica al figlio di una sua cara amica;
b) voi eseguite da brave bimbe, il ragazzo a cui insegnare è un tipo problematico ( necessiterebbe di sostegno, punizione divina per me che non ho voluto prendere l'abilitazione ad insegnante di sostegno), e voi con grande pazienza vestite i panni della amica ( ma de ché??) della psicologa, dell'insegnante di chimica e chi più ne ha più ne metta per portarlo a fare il primo esame e prendere un "sudatissimo" 18;
c) il ragazzo in questione deve fare il secondo esame di chimica, vi viene chiesto di nuovo, dal vostro capo ( che continua a non pagarvi...ndr) di fargli ancora delle lezioni private.
d) la mia pazienza, il mio essere psicologa anche la mia conoscenza di chimica mi abbandona...quasi quasi sono tentata di diventare estetista, almeno avrei sempre le mani perfette e anche altro...invece essendo una precaria senza possibilità di scelta, accetto!!
e) dopo un mese e mezzo di disperazione per cercare di fargli capire qualcosa di chimica, mi chiama il mio capo e mi dice:
"la mamma (dell'alunno ...ndr) vorrebbe sapere se è possibile prendere a questo esame più di 18? perché inanellare la serie dei 18 lo porterebbe a non migliorare mai la media"
ovviamente la mia prima reazione è pensare che si tratta di un nuovo programma televisivo di quel burlone di Mammuccari ( anche se non ho proprio capito bene bene il format....) e comincio a sorridere, ma l'espressione seria ed accigliata del mio capo, mi riporta alla realtà, non è un programma televisivo!!
La seconda reazione, invece, è stata quella di giustificarmi ( ho sentito il bisogno di giustificarmi, ma perché?? ) che non dipendeva certo da me, se prendeva 18, io l'avevo messo nelle condizioni di svolgere il compito ed infatti lui aveva svolto 9 esercizi su 10 ( e secondo quanto mi aveva detto erano giusti per il ragionamento, poi cosa avesse realmente scritto solo il signore lo sa...) e nonostante ciò non era riuscito a prendere più di 18.
Poi solo con il senno di poi ( la cosa è successa ieri, ndr) ho capito di essere stata trattata come la cameriera trovata a nascondere la polvere sotto il tappeto, solo che io invece di nascondere la polvere sotto il tappeto mi sono presa la briga di raccoglierla granello per granello, in ginocchio e a mani nude.
E il mio capo che avrebbe dovuto garantire per la mia professionalità non ha mosso un dito a mio favore, anzi...e questa è forse la parte più gratificante. Che donna fortunata che sono!!
Per dirla alla Blade Runner...io ne ho visto cose che voi umani non potreste immaginare, e gente che non sa nemmeno leggere, pretendere qualcosa in più del 18, e persone che sono andate avanti con gli aiutini mirare ed ottenere una laurea...e tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia....è arrivato il tempo...di diventare estetista....

venerdì 26 marzo 2010

ai confini della realtà...

Impegnata nel mio lavoro-non lavoro, ho dimenticato di raccontarvi un episodio che mi è successo qualche tempo fa.
Di ritorno dal lavoro, con i minuti contati, sono passata a fare un minimo di spesa. Tornando a casa dal supermercato, percorrevo una strada del mio paese molto frequentata e costellata di quelle rampe che obbligano a rallentare, non so bene come si chiamino, ma comunque sono quelle che ci ricordano che la vita è tutta un sali-scendi, anche sulle strade apparentemente in pianura.
Alternate a queste rampe ci sono delle strisce pedonali, io stavo già attraversandone una con le ruote anteriori della mia macchinina, quando da un bar esce un tipo, e si butta direttamente sulla strada. Ovviamente ha dovuto fermarsi lui, ha trovato lo sportello posteriore della mia macchina davanti a lui. A rigore di cronaca devo dire che tutto questo succedeva di fronte ad un vigile, che ha pensato bene come me che non avessi commesso nessuna infrazione al codice della strada, che mi sembra non dica di:" santificare le strisce pedonali, accertandosi che non ci sia qualcuno pronto ad attraversare la strada nelle prossime due ore".
Comunque questo tipo mi urla dietro che c'erano le strisce, io a gesti gli faccio capire, che era uscito dopo che io avessi già impegnato l'attraversamento, e basta. Pensavo fosse finita così.
Invece, arrivo sotto casa, sto per parcheggiare quando mi si affianca una macchina nera che abbassa il finestrino, pensando fosse qualcuno che avesse bisogno di un'informazione, abbasso anche io il mio.
Era il tipo delle strisce che mi aveva seguito fin sotto casa per dirmi che aveva preso il mio numero di targa ed intendeva denunciarmi, non so esattamente per cosa.
Dopo i primi secondi di incredulità, seguiti dalla voglia "indecente" di averlo investito e dalla certezza che facesse uso di sostanze quanto meno allucinogene, ho cercato, mantenendo la calma, di sapere se stava dicendo sul serio, interrogandomi nel frattempo sul fatto, se sono o no abbastanza famosa o famigerata per essere vittima di uno "scherzi a parte". Intuìto che non era uno scherzo( e ammesso con tristezza di non essere abbastanza famosa, soprattutto) e che stava dicendo sul serio, farneticando su un mio tentativo di investirlo (che ripeto, mentre parlava era un'idea che si faceva sempre più forte nella mia mente, ndr)...gli dico che secondo me era un povero pazzo, probabilmente frustrato e con problemi mentali non del tutto trascurabili e lui...mi dice : non si arrabbi.
Non si arrabbi?? In effetti con il senno di poi mi dico, ma perché arrabbiarsi avrei potuto offrirgli un caffè o invitarlo ad un cinema o una passeggiata...del resto, in fondo era solo un pazzo isterico che mi aveva seguito sotto casa perché non lo avevo aspettato per fargli attraversare la strada, con l'aiuto del mio terzo occhio, con cui vedo, stravedo e prevedo ogni cosa.
Non si arrabbi?? Ho sentito in telenovele o film stupidi frasi più intelligenti, vorrei tanto conoscere il suo neurone addetto ai testi, per investirlo stavolta, ma più volte, così sono sicura non si sveglia più, che poi è solo accanimento terapeutico volerlo tenere ancora in vita, si vede che sta male.
Non si arrabbi...la sensazione di essere parte di una candid camera cresceva, la voglia poi di averlo investito era altissima,con mia somma vergogna, e diventava più grande ad ogni sua inutile quanto irritante parola.
Per farla breve è andata a finire che per tutelarmi (io mi sono dovuta tutelare da un pedone impazzito) sono dovuta andare a fare una denuncia contro ignoti dai carabinieri.
Se i Maya intendevano per la fine del mondo la fine di ogni buon senso....non serve aspettare il 2012, ma benvenuti allo spettacolo finale di questo triste e pazzo mondo!!!

...periodo di transizione...

Si definisce periodo di transizione, nel mondo di oggi, quel periodo che intercorre tra la fine di un contratto lavorativo e l'inizio del nuovo...quella famosa terra di mezzo, o limbo, dove pensieri, opere e parole si affollano senza sapere bene dove andare, o meglio a cosa portare.
In realtà dovrebbe essere un po' come andare in ferie, forzate... non pagate, vabbè...effettivamente non sono ferie, però si dovrebbe avere il tempo di fare tante cose che non si riescono a fare quando si lavora, meglio quando si lavora sotto contratto retribuito, con obblighi di orari massacranti.
Perché vi voglio confidare un segreto, io ora che non sono pagata sto lavorando comunque quanto e come prima. In più ho aggiunto qualche lavoretto extra, giusto per avere il gusto di avere qualche euro in tasca, morale della favola?? sono doppiamente stanca, lavoro il triplo, vengo pagata a malapena un terzo e sono più stanca di prima, più nervosa, e decisamente meno felice.
Ma non contenta di ciò continuo a cercare altre cose da fare, vorrei fare un corso di inglese,vorrei scrivere per qualche rivista, vorrei riprendere i contatti con il mio io più profondo.... e siccome è diventato veramente troppo profondo magari fare un corso di immersioni subacquee per trovarlo, e non sto scherzando, vorrei davvero fare tutte queste cose, e magari anche dell'altro. Ma finisco sempre e soltanto per fare di tutto un po' senza che niente mi definisca veramente.
Sono un' insegnante, una ricercatrice (mi viene da ridere solo a scriverlo), una mamma ad ore, il tempo determinato ormai si misura in ore, minuti e secondi, con che risultato? che nessuno è contento, i miei alunni vorrebbero più ore, il mio capo vorrebbe tutta la mia vita e mia figlia vorrebbe un'altra mamma....forse sto sbagliando tutto, ma è come essere su una giostra che continua a girare e non si riesce a scendere. Basta, fermate il mondo: voglio scendere!!





venerdì 12 febbraio 2010

...Kahlil Gibran....il profeta

Ho scoperto che la mia idea di coppia, di matrimonio, di fidanzamento coincide con quella di Kahlil Gibran che ne parla nel suo "Il profeta"...questo non fa di me una persona che sa tutto, o una perfetta...per carità io aborro le perfettine ( ne parlo in un altro post...le sicure ndr).
Voglio rendervi partecipi delle sue parole :

E fate che vi siano spazi

nella vostra unione.

E che per voi danzi l’aria celeste.

Affiatatevi l’un all’altro, ma non per fare

del vostro amore una prigione: piuttosto

che tra le sponde delle vostre anime

vi sia il sussurrio del mare.

E ognuno riempia all’altro la coppa

e non bevete da un’unica coppa.

Datevi nutrimento reciproco

e non mangiate dallo stesso pane.

Cantate e danzate insieme nell’allegria,

e ognuno di voi sia solo.

Come sole sono le corde del liuto,

benché vibrino di musica uguale.

Che ognuno dia il suo cuore,

ma l’uno non sia di rifugio all’altro.

Poiché soltanto la mano della vita

può racchiudere i vostri cuori.

E resterete uniti, ma non troppo vicini.

Come le colonne del tempio

che si ergono distanti.

È la quercia e il cipresso

che non crescono

l’una all’ombra dell’altro.

martedì 2 febbraio 2010

...e la parole non finiscono mai...

Oggi sono ricca in parole e quando mi sento ricca io devo spendere...così parlo...
Mi sento come se avessi appena aperto il rubinetto verso sinistra e avessi scoperto l'esistenza dell'acqua calda ( che per rigore di cronaca dove lavoro io,non c'è...perché è stata già scoperta...ndr), e volessi a tutti i costi renderlo noto a tutti.
A parte l'ovvia recriminazione da parte vostra, del tipo, hai scoperto l'acqua calda? bene chi se ne frega... voglio davvero rendervi partecipi della cosa.
Ho scoperto che la mia idea di coppia, di matrimonio, di fidanzamento coincide con quella di Kahlin Gibran che ne parla nel suo "Il profeta"...questo non fa di me una persona che sa tutto, o una perfetta...per carità io aborro le perfettine ( ne parlo in un altro post...le sicure ndr).
Io non sono sicura che il mio matrimonio durerà in eterno, non sono sicura che il mio equilibrio mentale durerà in eterno,non sono sicura di essere una brava mamma, non sono sicura di niente...e questo mi fa paura, come fa paura a tutti credo...ma le paure sono fatte per essere superate o meglio affrontate...e così ci provo: vivo, sento, parlo, rido come se fosse la mia unica possibilità e se sbaglio poco importa ci riproverò. Scusate, ve l'avevo detto che era la scoperta dell'acqua calda....ma dovevo dirlo!!

...la burocratica burocrazia...

Sapete perché in Italia la gente partecipa ai concorsi solo se è sicura di vincere e se ha una buona raccomandazione?? Ve lo spiego io...perché solo il compilare una domanda in Italia è super-mega-complicato....
L'allegato B va compilato come c'è scritto nell'articolo a, piccolo...perchè A è l'altro allegato, del bando numero ennesimo come per la legge 493...o 5300 o vattelapesca dell'anno 3000 a. C.....o dell'1 di quando non c'era nessuno...e non sto scherzando...è proprio così...
E se nel compilare l'allegato C o C1 avete dimenticato di porre l'asterisco non solo non sarete ammessi al concorso ...ma la vostra vita si autodistruggerà ...in meno di 5 minuti...
Desisto??Compilo?? Spedisco??
Ai posteri l'ardua sentenza ...ma vi lascio con un interrogativo degno del Giovane Holden...dove vanno le centinaia di fogli utilizzati per scrivere tutte le cose richieste quando avrà vinto l'ennesimo raccomandato di turno?? meditate...gente ...meditate