venerdì 26 marzo 2010

...periodo di transizione...

Si definisce periodo di transizione, nel mondo di oggi, quel periodo che intercorre tra la fine di un contratto lavorativo e l'inizio del nuovo...quella famosa terra di mezzo, o limbo, dove pensieri, opere e parole si affollano senza sapere bene dove andare, o meglio a cosa portare.
In realtà dovrebbe essere un po' come andare in ferie, forzate... non pagate, vabbè...effettivamente non sono ferie, però si dovrebbe avere il tempo di fare tante cose che non si riescono a fare quando si lavora, meglio quando si lavora sotto contratto retribuito, con obblighi di orari massacranti.
Perché vi voglio confidare un segreto, io ora che non sono pagata sto lavorando comunque quanto e come prima. In più ho aggiunto qualche lavoretto extra, giusto per avere il gusto di avere qualche euro in tasca, morale della favola?? sono doppiamente stanca, lavoro il triplo, vengo pagata a malapena un terzo e sono più stanca di prima, più nervosa, e decisamente meno felice.
Ma non contenta di ciò continuo a cercare altre cose da fare, vorrei fare un corso di inglese,vorrei scrivere per qualche rivista, vorrei riprendere i contatti con il mio io più profondo.... e siccome è diventato veramente troppo profondo magari fare un corso di immersioni subacquee per trovarlo, e non sto scherzando, vorrei davvero fare tutte queste cose, e magari anche dell'altro. Ma finisco sempre e soltanto per fare di tutto un po' senza che niente mi definisca veramente.
Sono un' insegnante, una ricercatrice (mi viene da ridere solo a scriverlo), una mamma ad ore, il tempo determinato ormai si misura in ore, minuti e secondi, con che risultato? che nessuno è contento, i miei alunni vorrebbero più ore, il mio capo vorrebbe tutta la mia vita e mia figlia vorrebbe un'altra mamma....forse sto sbagliando tutto, ma è come essere su una giostra che continua a girare e non si riesce a scendere. Basta, fermate il mondo: voglio scendere!!





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