martedì 8 ottobre 2013

Parliamo di pubblicità…


Ho letto da poco, che Licia Colò ha rilasciato un’intervista in cui si annoiava a giocare con la figlia di 8 anni che è, a dire della mamma, particolarmente viziata e maleducata, mentre nella pubblicità della Kinder passano il tempo a fare miliardi di cose insieme, tanto che mia figlia, guarda la pubblicità con aria estasiata e poi guarda me con aria da inquisitore spagnolo che chiede :perché tu non sei così con me??
Ora mi chiedo il signor Barilla aveva fatto una scelta di marketing ed è stato aggredito dall’opinione pubblica e dai media, fin quando non si è scusato di non avere una visione abbastanza aperta della famiglia e della realtà, e quelli della Kinder ?
Non mi devono delle scuse?
E quelli del mulino bianco??
Non devono delle scuse alle galline. Cioè se io fossi una gallina e vedessi Banderas parlare con le mie simili nella pubblicità mi aspetterei di vederlo anche nella vita reale, poi mi vedo arrivare un tipo alla Pacciani che ravana con le sue mani sudicie sotto il mio deretano ed ovviamente mi risento. Possiamo continuare all’infinito, però quell’aria da “sentiti in colpa perché non sei una brava mamma “ è la peggiore ed è il messaggio che viene fuori da quasi tutte le pubblicità.
Quando la mamma prepara la merenda per il figlio e quest’ultimo invita tutto il paese, la mamma mette in forno la fornitura di surgelati per il supermercato sotto casa e serve tutti con un sorriso…
Ne vogliamo parlare?? Io mi sarei trasformata nella copia esatta di una delle Erinni a scelta e come una furia avrei gridato fino a far sparire anche l’ultimo essere non autorizzato a dormire nella mia stessa abitazione.
E la mia indignazione cresce… e cresce anche quando quella con aria serafica dopo essersi chiesta se c’è altra vita nell’universo, passa alle domande serie della vita e cioè se sia o meno necessario pagare una commissione ogni qualvolta si paga con il  bancomat… domande importanti.
E chi spiega alle bambine che le immagini delle modelle che pubblicizzano profumi come fossero le cose più importanti dell’universo, non facendo nulla se non flirtare, sedurre e spruzzarsi di profumo, non sono la vita vera… sono visioni parziali, camuffate della vita, sono pubblicità appunto, un po’ come le Barbie, tutte le bambine sognano di crescere e di assomigliare ad una Barbie, molte di loro invece devono fare i conti con una realtà diversa…ma non è che mi sia mai sognata di fare causa alla Mattel …
Sono io ad essere sbagliata o il mondo delle pubblicità è da sempre un mondo finto, patinato, fatto di carta colorata…io non credo che bisogna cambiare le pubblicità, bisogna cambiare noi stessi e smetterla con l’ipocrisia di una perfezione inesistente inseguita a tutti i costi.
I miei figli sono belli (del resto ogni scaraffone, si sa…) e forse sono intelligenti ( e questo glielo dirà la vita) ma io qualche volta grido con loro, qualche volta facciamo dei bellissimi giochi insieme ed altre volte semplicemente non mi va…per questo non mi sento una pessima madre, ma una madre che impara e cresce con loro…e scusatemi se non sono perfetta!!!  

domenica 6 ottobre 2013

Ma come faccio a non fare niente??

Come avete capito dal titolo...ho deciso di fare un post controcorrente.
Innanzitutto non mi profonderò in scuse infinite per aver pubblicato dopo decenni, tanto si sa che non riesco a pubblicare con una certa costanza...ed è quasi un vezzo, oramai ( non è vero, è che non ci riesco...) e vorrei parlarvi di come si fa a passare dalla vita impossibile di una mamma che lavora ad una vita irreale di una mamma che non lavora.
Ebbene sì sono di nuovo inoccupata, e non ho sbagliato termine volevo proprio dire inoccupata, non disoccupata, ma proprio senza occupazione...tranquilli non mi hanno licenziato, ma per motivi, che non sto qui ad elencare sono costretta a casa...in compagnia dei miei figli.
Quando si sta un po' di tempo a casa, come me in questo momento, e fin a poco tempo fa si sono contati i minuti per poter fare tutto, si capisce che la casa diventa un buco nero, ti avvolge, ti circuisce e ti inghiotte, non esiste più il tempo, i minuti, le ore si susseguono, nelle quattro mura sempre allo stesso modo scandite soltanto dall'unico grido che li unisce : Mammmmaaaaaa!!
Al primo che dice: allora se hai tutto il tempo che vuoi come mai non pubblichi di più, o non ti dedichi ai tuoi hobbies preferiti, gli salto addosso e mi attacco alla sua giugulare finché non vedo il sangue fluire a fiotti. Se vi state chiedendo da dove arriva tutto questo istinto violento, vi rispondo che è la cattività a fare tutto ciò e a caricare il mio istinto animalesco.
E del resto...non so voi, ma io sono seduta a scrivere questo post da meno di dieci minuti e mia figlia, la grande, è già venuta tre volte a chiedermi se avevo finito...mi serve un corso di yoga o di training autogeno...premesso che non si è ancora visto l'altro figlio perché dorme.
E tra meno di un secondo chiamerà dal bagno...ecco il richiamo della foresta...quando non funziona il "facciamo qualcosa insieme, mamma?" come dieci minuti fa, in cui le ho chiesto qualche minuto di tregua per scrivere questo post, funzionano le "funzioni fisiologiche":cacca, pipì, vomito.
Ne vogliamo parlare? Gli esserini  che vivono con me sono programmati per eliminare ogni qualsiasi momento di tranquillità dal tuo vocabolario e farti odiare le loro funzioni fisiologiche e un po' anche le tue ( perché non le riesci più ad espletare e vorresti non doverle fare più): innanzitutto c'è la pipì...post pannolino, si deve fare sempre dopo che siamo tutti vestiti e stiamo per uscire, poi la cacca...qui è tutta una stessa epoca sia con pannolino che senza, è un immenso momento fecale collettivo che non finisce mai, mia figlia fa la cacca tre volte al giorno (e non vi preoccupate è normale, non sta seduta per più di un secondo a volta) per cui solitamente a pranzo, a cena e in un momento ludico a scelta vengo interrotta per pulire il sederino...e poi arriva il magico, l'unico, l'irripetibile vomito. Il vomito è il marchio di fabbrica dei bambini, è il loro punto vincente, se sono stanchi vomitano, sono malati, vomitano, sono semplicemente  un po' seccati vomitano, si dice che sia legato ad un certo istinto di sopravvivenza, ma sicuramente non dei genitori. Vi risparmio la cronaca esatta di tutti gli episodi di vomito che ho dovuto pulire solo nell'ultima settimana, senza voler nemmeno contare quelli degli ultimi sette anni...ma la domanda nasce spontanea: quando finirà tutto ciò??

lunedì 18 marzo 2013

Nunzio vobis....habemus insegnantem

Salve a tutti miei amati lettori ormai stanchi sicuramente dell'ultimo post... scusate la mia assenza che è da ascrivere a motivi logistici (maledetta organizzazione quotidiana!) ma prima o poi risolverò anche questi piccoli intoppi quotidiani ed allora prometto di esservi fedele...sempre...nella buona e nella cattiva sorte...
Allora bando alle ciance, che poi si fa per dire perché sempre di ciance trattasi...
Ne è passata di acqua sotto i ponti, un papa si è dimesso, un altro è già arrivato, e quindi un post era d'obbligo...non sia mai che non scrivo neanche ogni "morte" ( o dimissione) di papa....oggi vi voglio parlare d'altro però, vi voglio parlare della professione: Insegnante.
Io, quest'anno, sto vivendo la mia nuova professione per intero, con onori e oneri, con consigli e scrutini, colleghi, presidi, ragazzi indisciplinati e quanto altro si possa aggiungere alla già tormentata professione dell'Insegnante...ed ho capito alcune cose...
Innanzitutto, io ho la fortuna/ sfortuna di insegnare in istituti tecnici e professionali, questo vuol dire che i ragazzi non sono "molto" motivati allo studio, quindi fortuna perché è con il mare forte che si vede il bravo capitano, e sfortuna perché magari con alunni più motivati si potrebbe fare di più...ma in ogni caso queste poche regole valgono sempre, e sono derivate più da scambi social-culturali con i colleghi che da altro:
1) non ci saranno altri insegnanti oltre a quello/a di disegno!
2) solo l'insegnante di disegno dirà la verità e la verità soltanto...
3) onora i quattro dei colleghi, perché sanno quello che fanno...
4) non superare i voti dei colleghi, a meno che non dichiari l'incapacità di intendere e di volere...
5) non chiedere mai...sbaglia con la tua testa
6) non fare esperimenti che i colleghi non hanno mai fatto...o peggio che non sanno rifare...
7) non essere troppo giovanile né gioviale...non si addice alla professione
8) non usare la LIM (Lavagna Interattiva Multimediale) ed altri strumenti multimediali se non strettamente richiesto
9) non voler fare collegamenti interdisciplinari...
10)  soprattutto non trattare i ragazzi come se volessero imparare...