Ho letto da poco, che Licia Colò ha rilasciato un’intervista
in cui si annoiava a giocare con la figlia di 8 anni che è, a dire della mamma,
particolarmente viziata e maleducata, mentre nella pubblicità della Kinder
passano il tempo a fare miliardi di cose insieme, tanto che mia figlia, guarda
la pubblicità con aria estasiata e poi guarda me con aria da inquisitore
spagnolo che chiede :perché tu non sei così con me??
Ora mi chiedo il signor Barilla aveva fatto una scelta di
marketing ed è stato aggredito dall’opinione pubblica e dai media, fin quando
non si è scusato di non avere una visione abbastanza aperta della famiglia e
della realtà, e quelli della Kinder ?
Non mi devono delle scuse?
E quelli del mulino bianco??
Non devono delle scuse alle galline. Cioè se io fossi una
gallina e vedessi Banderas parlare con le mie simili nella pubblicità mi
aspetterei di vederlo anche nella vita reale, poi mi vedo arrivare un tipo alla Pacciani che
ravana con le sue mani sudicie sotto il mio deretano ed ovviamente mi risento.
Possiamo continuare all’infinito, però quell’aria da “sentiti in colpa perché
non sei una brava mamma “ è la peggiore ed è il messaggio che viene fuori da
quasi tutte le pubblicità.
Quando la mamma prepara la merenda per il figlio e quest’ultimo
invita tutto il paese, la mamma mette in forno la fornitura di surgelati per il
supermercato sotto casa e serve tutti con un sorriso…
Ne vogliamo parlare?? Io mi sarei trasformata nella copia
esatta di una delle Erinni a scelta e come una furia avrei gridato fino a far
sparire anche l’ultimo essere non autorizzato a dormire nella mia stessa
abitazione.
E la mia indignazione cresce… e cresce anche quando quella
con aria serafica dopo essersi chiesta se c’è altra vita nell’universo, passa
alle domande serie della vita e cioè se sia o meno necessario pagare una
commissione ogni qualvolta si paga con il
bancomat… domande importanti.
E chi spiega alle bambine che le immagini delle modelle che
pubblicizzano profumi come fossero le cose più importanti dell’universo, non
facendo nulla se non flirtare, sedurre e spruzzarsi di profumo, non sono la
vita vera… sono visioni parziali, camuffate della vita, sono pubblicità
appunto, un po’ come le Barbie, tutte le bambine sognano di crescere e di
assomigliare ad una Barbie, molte di loro invece devono fare i conti con una
realtà diversa…ma non è che mi sia mai sognata di fare causa alla Mattel …
Sono io ad essere sbagliata o il mondo delle pubblicità è da
sempre un mondo finto, patinato, fatto di carta colorata…io non credo che
bisogna cambiare le pubblicità, bisogna cambiare noi stessi e smetterla con l’ipocrisia
di una perfezione inesistente inseguita a tutti i costi.
I miei figli sono belli (del resto ogni scaraffone, si sa…)
e forse sono intelligenti ( e questo glielo dirà la vita) ma io qualche volta
grido con loro, qualche volta facciamo dei bellissimi giochi insieme ed altre
volte semplicemente non mi va…per questo non mi sento una pessima madre, ma una
madre che impara e cresce con loro…e scusatemi se non sono perfetta!!!