lunedì 27 febbraio 2017

2016 volte....a casa

Bentrovati a tutti e bentornata a me ...che ogni tanto riesco a scrivere un post.
Inutile riempirvi di scuse fantomatiche, ma sappiate che oggi è lunedì ed è già abbastanza dura così.
Oggi vorrei parlarvi della svolta: niente più viaggi della speranza , i coast to coast (dal tirreno allo ionio ) di due anni che mi sono costati più di benzina che di altro sono finalmente terminati, quest'anno ho avuto il trasferimento nel mio paesello.
Fin qui tutto bene, ma, tenetevi forte, il mio trasferimento è su una cattedra di potenziamento.
Potenziamento ?!?
Niente panico...qualcuno saprà cosa sia.
In effetti ...chiedo ...cos'è questo potenziamento?
In realtà ...mi rispondono...non lo sappiamo neanche noi...
OK...panico !!!
No, no... ma si è sistemato tutto subito...innanzitutto ti fai 6 ore al carcere, non come detenuta , sempre come insegnante...poi arrivano le fantomatiche ore di lezione nelle classi seconde e poi ...non si sa, ti fai un po' di sane sostituzioni.
Vi spiego come funziona ...è un po' come andare ad una festa ed essere l'unica che nessuno invita a ballare...e mentre sei lì crogiolata nel tuo dolore di tappezzeria, ti arriva un bigliettino con cui anonimamente ti invitano a prendere parte al ballo, come sostituto di qualcuno che non può.
Voi ovviamente qui direte, dai però alla fine balli anche tu...ma non per un partner vero che ti ha scelto, tu rimani sempre la sostituta, non sei la protagonista e non lo sarai mai.
Molti di voi forse non riusciranno a capire di cosa stia parlando, ma credetemi, quando siete abituate ad andare in scena, non stupitevi, noi insegnanti andiamo in scena tutti i giorni, da protagonista, andarci da sostituta è un modo non proprio facile da assimilare.
Comunque ci si abitua a tutto...
E poi c'è il carcere...o casa circondariale che dir si voglia.
Appena saputo che avevo delle ore al carcere gli amici si sono divisi: i terrorizzati, quelli del "io sarei terrorizzata a stare sola con dei detenuti " e i fautori dell'esperienza umana, quelli del "vedrai sarà un'esperienza umana così forte che poi continuerai ad andarci da volontaria".
Ora io ho aspettato la fine del primo trimestre, la quasi fine, anche, del secondo trimestre per riuscire a confessarvi che io sono completamente fuori da questi schemi, non sono terrorizzata, neanche un pochino spaventata...forse più loro da me , tanto che mi chiamano la "nana feroce" (ogni riferimento al mio essere diversamente alta non è puramente casuale, ndr), e della grande esperienza umana poi ...il nulla.
Cioè per carità intendiamoci, non è che vado lì con manganello e spray al peperoncino a diffondere il panico, per garantire un po' di attenzione alle mie spiegazioni...ma faccio le mie lezioni regolari, non santifico nessuno.
É gente che ha commesso degli errori, sicuramente, alcuni piuttosto gravi, questo non deve ledere il loro diritto a ricevere un 'istruzione ed io sono lì per questo, però da questo a passare a santificarli il passo è piuttosto lungo.
Eppure sento persone colpite, entusiaste di lavorare con queste persone, come se insegnare ai detenuti avesse quasi più valore che insegnare ad un ragazzo.
Certo per insegnare ad un ragazzo bisogna conquistarlo, devi girarci intorno, pungerlo, sondarlo, cercare il varco o fartelo, ma non ci si deve mai arrendere, non ci si deve mai sedere, cullare o crogiolare.
Per insegnare ad un detenuto tutto ciò non è necessario, basta fargli vedere che non abbassi la testa, che non hai paura, poi non ti devi inventare nulla, tu stai dando loro una seconda possibilità ...tutto qui.
Vabbè...ve lo volevo dire io, che non sono normale.
Ah comunque per onore di cronaca, insegno in un alberghiero ora...
E sì ...so esattamente cosa state pensando,
e no, non ho mai assaggiato nulla...
e grazie, per avermelo chiesto.😔