giovedì 17 novembre 2011

Felicitazioni...

Come tutti voi sapete, o forse no, ho lasciato finalmente il mondo insulso del precariato e ho finalmente un lavoro vero, retribuito e a tempo indeterminato: sono ...tada...rullo di tamburi...insegnante di chimica di ruolo alle scuole superiori. Sììì!
Sono riuscita cioè, seppure tra mille difficoltà, a fare delle mie due passioni: la chimica e le parole una professione vera. E non sapete quanto ne sono felice, e quanto mi ha reso felice poterlo comunicare al mio ex capo.
É andata più o meno così... ci siamo visti in occasione di una festa a cui sono stata regolarmente invitata ( non mi sono neanche dovuta imbucare...) nel mio ex laboratorio bunker.
Dopo i festeggiamenti e le congratulazioni alle festeggiate (era anche quello un festeggiamento per chi era salito all'Olimpo degli Indeterminati...ndr)mi sono fermata a parlare con lei, la fuher...
Dopo un solito scambio di convenevoli, i miei infarciti di ringraziamenti e di gentilezze ( non so perché ma provo un piacere quasi macabro a ringraziare i maleducati, mi fa sentire meglio o forse solo diversa da loro...chissà...) e i suoi ricchi di grugniti e smorfie di disgusto ( fanno parte del suo disappunto per la mia semplice esistenza...) lei, la doc in carriera con due figli che crescono da soli perché sanno che la mamma ha cose più importanti a cui pensare, mi chiede con strano tono mellifluo: ora, quindi, cosa sta facendo la mamma a tempo pieno?
 Che voleva dire più o meno: ora che non lavora più gratis per me non troverà altro per il resto della sua vita e farà la casalinga che le piaccia o meno, e la sua laurea la potrà usare come carta igienica, insieme al dottorato da lei tanto voluto.
Allora lì mi sono sentita quasi in dovere di risponderle che sì facevo la mamma a tempo pieno perché lo stato me la paga come maternità in quanto ho avuto un incarico a scuola.
Lei, un po' indispettita dalla cosa, ma pensando ad un incarico a tempo determinato rincalza...e poi si vedrà... versione fatal /stronz..istica del mio insulso futuro.
Ed io, sempre con toni super gentili ( mi facevo quasi schifo da sola tanto ero zuccherosa...): mi dispiace solo, che forse devo rimandare l'anno di prova perché con il bimbo piccolo le assenze le supererò sicuramente.
ANNO DI PROVA?...il tono della di lei voce si alza quasi a voler ribadire l'incredulità della cosa, la "signora" sa che se parlo di anno di prova parlo di ruolo...sparisce il sorrisetto imbecille (che non la imbelle per niente tra l'altro) e compare lo sguardo dell'assassino...ora sì che l'obiettivo è raggiunto. 
Posso andarmene, perché dire al tuo ex capo che non lavorerai mai più per lei perché hai trovato di meglio...non ha prezzo!! 

venerdì 7 ottobre 2011

Socialità...

Chi mi legge sa che mi autodefinisco asociale e chi mi conosce sa anche perché.
Perché diciamo che non curo molto i rapporti sociali, con me sopravvivono solo le amicizie che non hanno bisogno di continue rassicurazioni, telefonate e salamelecchi.
Perché diciamoci la verità le amicizie sono belle ma non devono diventare fonte di stress del tipo: Oh mio Dio mi sono dimenticata di chiamare Tizia questo fine settimana ora si sarà offesa...
Questo tipo di pensieri per me sono fonte di stress, per cui io adoro quelle persone che la pensano come me, oggi ti stavo pensando e ho avuto il tempo anche di chiamarti, altre volte ti penso ma purtroppo non ho sempre il tempo di chiamarti.
Nel tempo questo mi ha aiutato a fare parecchia pulizia nel parterre di amici, così che quelli veri sono rimasti pochi e buoni. Poi è nato facebook e il modo di socializzare è cambiato, basta qualche commento ogni tanto per rendere più "socievole" la tua vita, e devo dire che è più bello, più divertente, ma qualche volta anche fb sa essere un po' troppo invadente per i miei gusti...però va bene così.
Ma nonostante ciò voglio informarvi, anzi sono lieta di farlo, che oltre a facebook sto socializzando. Realmente, voglio dire non in maniera virtuale, quando vado a prendere mia figlia all'asilo parlo con le altre mamme in attesa.
L'altro giorno addirittura una di loro è riuscita in pochissimo tempo a raccontarmi parte della sua intera esistenza, il massimo della socializzazione in tempi brevi.
Un dettaglio, che mio marito direbbe importantissimo, ma che per me è ininfluente, è che io non sapessi e non chiedessi nemmeno il nome alla mia interlocutrice.
Ora il mio dubbio è di aver trasmesso questo gene della "quasi socialità" a mia figlia.
Perché lo penso??É presto detto: ogni qualvolta incontriamo qualche suo/a compagno/a dell'asilo fuori che la chiama per nome e la saluta io poi le chiedo chi fosse...
Lei: un/a mio/a compagno/a!
Io: Sì avevo capito, ma come si chiama?
Lei: Buhhh!
Devo preoccuparmi??

mercoledì 5 ottobre 2011

Desideri da mamma...

Eccomi di nuovo tra di voi...oggi vorrei rivolgermi alle future mamme, per svelare loro una verità che per troppo tempo è rimasta celata.
Tutte le mamme in attesa sanno che i loro desideri sui propri figli "solitamente" ( con il beneficio del dubbio) verranno esauditi, e così via a concentrarsi su come vorrei che fosse: innanzitutto sano, poi alto e con gli occhi del padre e chi più ne ha più ne metta...sbagliato, sbagliatissimo.
La verità è che bisogna concentrarsi sui difetti e pregi per fare in modo che sia più compatibile possibile con noi.
Prendiamo il mio caso: io appartengo a quella categorie di persone che appena sveglie odia sentire il suono della propria e della altrui voce...ha bisogno di quella oretta, anche due direi, di pace, tranquillità per fare ordine nei propri pensieri e svegliarmi completamente. Ebbene mia figlia invece a qualsiasi ora si svegli, siano le quattro del mattino o le sei del pomeriggio comincia a parlare a ruota libera, inserendo il disco di avvio che prevede la frase : Mamma, posso dirti una cosa?!? a ripetizione finché tu, povero genitore, insonne e stanco non rispondi : Sìììì!
E lei offesa ribatte: Ora che ho fatto che ti sei arrabbiata!
Intuendo dal tono che di solito riservi o per rispondere alle stupide richieste dei tuoi genitori o alle televendite telefoniche che hanno la capacità di scegliere i momenti più sbagliati per chiamare, che non sei proprio contenta di sentire la sua perla di ingenua dolcezza.
Ora bastava che io sapessi che potesse succedere e desiderassi avesse la mia stessa idiosincrasia per la parola appena svegli...ora purtroppo è troppo tardi.
Salvatevi voi se potete!

martedì 4 ottobre 2011

Rassicurazioni...

Volevo rassicurare tutti!
Sono viva, sono uscita viva da travaglio, parto e montata lattea...non altrettanto viva dalle nottate insonni che si susseguono con una continuità direi snervante...ma c'è la vie!
Ho voluto la bicicletta, direbbero alcuni, tra cui mio padre, e ora pedalo...
Oltre a queste ovvietà volevo rassicurare tutti che anche quella di fare le nottate è stata una mia scelta, nessuna imposizione, tranquilli!
Questo lo dico per tutti quelli che mi incontrano per strada o su piazzetta facebook e mi elargiscono sguardi e commenti pietosi, gli stessi che, di solito, si conservano per chi chiede l'elemosina davanti alla chiesa...un po' pietosi del genere: poverina, e un po' taglienti della serie: ma vai a lavorare!
Così vorrei tranquillizzare tutti, andrò a lavorare, lo farò appena mio figlio mangerà qualcosa di diverso dal mio latte e non vi preoccupate non vi chiederò nulla, perché forse non lo sapete ma non sono più disoccupata.
Le rassicurazioni sono per quelli/e che credono che visto che io sia uscita dal "giro", dal loro giro, non sarò più in grado di avere dignità e prestigio.
Mi dispiace ma anche quella di uscire dal vostro giro è stata una mia decisione, che non rinnego affatto, anzi la considero una delle mie scelte migliori.
Altre rassicurazioni sono per chi pensa: ho la tua stessa età, ma io ancora mi diverto mentre tu stai a casa a sommergerti di pannolini e problemi!
Anche a voi dico scelte, chi vi ha detto che non mi diverto? Forse non come voi, ma del resto a me basta un sorriso della mia principessa e uno sdentato del mio piccolo pulcino per illuminarmi la giornata, voi potete dire lo stesso?
Rassicurazioni anche per chi non apprezza la mia linea burrosa alla Valeria Marini, lo so sono un po' troppo tonda, ma penso di potervi rassicurare che entro l'anno la mia linea migliorerà e poi forse sarete gli stessi/e a parlare della sparizione dei miei chili con toni più stupiti che persuasi.
Rassicurazioni vanno a quelli che preferiscono non darmi gli auguri per la nascita di mio figlio, come se fosse più una cosa brutta che bella...a voi cosa posso dire? Solo che anche questi sono punti di vista, per me è una gioia comunque... anche senza i vostri auguri.
Infine rassicurazioni vanno a quelli ancora increduli davanti alla scelta del nome dei miei figli, nessuno mi ha puntato una pistola alla tempia e mi ha chiesto di chiamarli come li ho chiamati. É stata una scelta di comune accordo con mio marito e mi dispiace per tutti quelli che pensano che non siano bei nomi, forse è vero, non saranno bei nomi, ma per me sono bellissimi.
E per ultimi una rassicurazione a chi pensa di avere qualcosa che io desidero: tipo i contratti yogurt(ndr. a scadenza ravvicinata) in quei posti dove si dice si faccia ricerca ... vi sbagliate, io non desidero nessun contratto a tempo determinato in posti dove la ricerca è un optional, io desidero fare ricerca ma seriamente, e non è detto che non lo faccia ma a tempo indeterminato. Quindi mi sento di rassicurarvi tutti che se ho rifiutato il tutoraggio è perché ho di meglio, molto meglio!
Volete sapere che lavoro faccio?? Curiosoni...questo ve lo svelerò nei prossimi post...;-)



sabato 23 luglio 2011

Sì, sono incinta e no, non è infettiva...

...o almeno non credo.
Sì, so già se è maschietto o femminuccia...e sì è un maschietto.
Sì, ho già scelto il nome... e no, non penso di cambiarlo.
Sì, la pancia ora si vede... e sì penso proprio che sia normale.
Sì, sono all'ottavo mese... e no, non credo che saranno due.
Sì, sono sicura che è maschio... e no, non credo che il mio dottore si sia sbagliato.
Sì, ho voluto saperlo il sesso... e no, non mi è cambiato molto.
Sì, ho una bella pancia... e no, forse non ho avvertito le Poste Italiane della mia attesa. Dovevo??
Sì, sono decisamente incinta... e no, non credo che si dovrà prender cura lei di me, ma grazie lo stesso.
Sì, credo ci voglia ancora un mese...e no, non penso di partorire stasera.
Sì, farò il bagno in mare... e no, non penso che ci sarà bisogno di niente.
Sì, sto scendendo al mare... e no, non credo che dovrei lasciare qualcosa.
Sì, ho caldo.... e no, non penso per questo motivo di andare a partorire a Saint Moritz.
Sì, ho già partorito.... e no, non ho optato per un cesareo.
Sì, ho una pancia grande.... e no, non penso che abbia dato ospitalità a qualche altro bimbo.
Sì, ho già il mio ginecologo di fiducia ... e no, non credo di cambiarlo.
Ebbene sì... porto in giro la mia pancia, e sì, ho provato la lasciarla a casa, ma lei continua a seguirmi...
La gravidanza è uno stato di grazia... se non fosse per la gente lo sarebbe sul serio!!!

martedì 19 luglio 2011

...del lavoro e di altre cose

Oggi riflettevo su alcune cose, ad ottobre dello scorso anno ho partecipato ad un concorso per un assegno che non ho vinto e per cui il mio capo mi ha detto che non avrei dovuto preoccuparmi perché in arrivo un assegno post doc regionale. L'assegno regionale poi è stato bandito, e dopo lettura titoli e colloquio è finalmente finito ora a luglio. Forse l'avrei vinto, forse no. In ogni caso l'assegno partirà indifferentemente da ottobre a dicembre secondo necessità, visto il mio stato l'avrei fatto partire a dicembre, quindi, in definitiva avrei dovuto lavorare gratis altri 11 mesi buoni buoni oltre i 7 già dati, e farmi la seconda gravidanza non pagata. E sapete qual è la cosa più terribile...l'avrei fatto! Stavo per farlo!
Poi non so cosa si sia risvegliato ma è stato come svegliarsi da un incubo durato 8 anni. Anni che nessuno mi restituirà, anni in cui magari ho fatto passare i miei bisogni e quelli della mia famiglia in secondo piano, per terminare dei dati, per far laureare qualche studente che non si ricorda nemmeno il tuo nome, per motivi insulsi, per una ricerca finta che non mira a nessun benessere universale, bensì alla soddisfazione personale di un capo e di qualche altra collega fortunata e sfacciata che spinge per le pubblicazioni a tutti i costi.
Sono davvero titoli di merito questi?? Una pubblicazione ottenuta intervenendo sui dati al punto giusto, come dice Primo Levi : "oh, la tentazione di falsare i dati, di dar loro un piccolo colpo di pollice!", può essere considerato merito?
O la capacità di annullare la propria personalità ed assumere quella del capo, diventando un vero e proprio suo clone, può essere considerato merito?
A quanto pare sì, ed io non ho nessuno di questi meriti, e non so cosa insegnare ai miei figli.
Cosa devo dire loro che è importante : la conoscenza? la falsità? l'ipocrisia? Come spiegherò loro cosa sia il merito. Non lo so.

martedì 5 luglio 2011

...hai famiglia? vuoi pure lavorare? PAZZA!!

Oggi vorrei affrontare l'argomento dualità carriera-famiglia.
Se hai una famiglia, non importa a nessuno quali sacrifici hai dovuto fare per creartela, il fatto che tu sia senza carriera è quasi una compensazione divina, e se invece disgraziatamente hai anche una carriera, stai molto attenta, perché ti tengono d'occhio e al primo piede in fallo ti sarà rinfacciato che sei un servitore di due padroni.
Ieri parlavo di come alcune persone sappiano, o sono aiutate nel farlo, scegliere delle strade che sul lavoro li favoriscano (nel dettaglio mi riferivo a chi ha accumulato nel corso degli anni punteggi nelle famose graduatorie ad esaurimento, avendo anche un altro lavoro nel frattempo) siccome io sono arrivata alla conclusione che sarei disposta a riti woodoo e altre pratiche di magia nera pur di ottenere un po' di punteggio e poter sperare di insegnare, la cosa mi interessa parecchio, e allora cerco di studiare a tavolino le loro mosse per vedere se posso imitandoli riuscire anche io nell'ardua impresa. E mi sento rispondere, lasciala perdere quella che sta divorziando. Che c'entra?? Sta divorziando a causa del lavoro?? non credo, almeno si può mantenere, dovesse succedere a me dovrei chiedere l'elemosina.
Perché si continua con questo dualismo carriera- famiglia, una cosa non esclude l'altra. Se qualcuna di voi lo pensa è per crearsi un alibi al fatto di non avere l'una o l'altra cosa. Ebbene sì, l'ho detto!! É così. Quando ho perso il lavoro, parecchie volte mi sono sentita ripetere: ma tu hai una famiglia, pensa a noi che non l'abbiamo.
Allo stesso modo in cui voi pensate a me che non ho lavoro, cioè per niente.
Il lavoro, purtroppo, a meno che non si decida di lavorare in proprio, e non è il mio caso, non dipende da noi, la famiglia sì. Quindi che ognuno si prenda le proprie responsabilità su famiglie che tardano ad arrivare, non esiste il fato avverso esiste la volontà di ognuno di non avere responsabilità, vincoli, di non dover affrontare sacrifici...questa è l'unica e vera verità.
Ho delle amiche, intelligenti, che sono perfettamente coscienti di questa situazione, sono loro le artefici del loro destino, non vogliono una famiglia, per il momento, e non sospirano insoddisfatte ad ogni matrimonio finto o vero che vedano sotto i loro occhi. Loro sì hanno effettuato delle scelte, ma non dicono che l'hanno fatto per la carriera, l'hanno fatto per loro stesse, perché non hanno voluto accettare compromessi, perché non si sono volute fermare alla prima bottega- marito che offriva loro pochino.
Queste donne hanno coraggio, lo stesso che ha chi ha invece scelto di avere una famiglia, ma chi si nasconde dietro "la carriera" per posticipare il proprio matrimonio o addirittura fidanzamento, è una donnetta codarda con tanta paura di affrontare la vita e il mondo, non degna neanche di avere una carriera.



martedì 28 giugno 2011

...ma leggere è più facile di scrivere??

Non lo so, non ne sono così sicura. Io credo che anche leggere coinvolga una serie di neuroni che, se non si hanno o se sono impegnati in altro, difficilmente potranno portare a termine il loro lavoro. Se tra voi, lettori appassionati, c'è un neurobiologo mi potrebbe confermare o sfatare questo mito dei neuroni e spiegarmi anche, perché se tutti abbiamo lo stesso numero di neuroni solo quelli di alcuni funzionano, mentre altri o si guardano allo specchio tutto il giorno o forse si scaccolano pensando non ci sia nessuno a vederli.
Detto questo, mi ero ripromessa di non parlare dell'accaduto, ma è più forte di me, devo raccontarlo! Tempo fa, c'è anche un post a testimoniarlo, ho letto e recensito, per lavoro(non retribuito) un thriller (Lacrime di cristallo) ora è arrivato il momento in cui la recensione è passata alla correzione (all'editing...ndr) per poter essere pubblicata su un numero speciale della rivista per cui ho scritto.
E fin qui, voi direte, che c'è di strano? Nulla se non fosse altro che la correzione della mia recensione è stata travagliata e difficile. Vorrei potervi tediare con tutte le "correzioni" che comparivano a macchia di leopardo su tutto il testo, la maggior parte delle quali senza alcun senso logico. Ve ne faccio un esempio: [...] da quel momento la vita di Roberto fu segnata, seppure inconsapevolmente[frase appesa], dall'abbandono. In rosso potete leggere la correzione, riferita a "seppur inconsapevolmente"... non dite nulla è stata già abbastanza scioccante il tutto.
Ma dopo anni di soprusi, più o meno consapevoli, questa volta non mi sono lasciata scivolare la cosa cose niente fosse (sarà la forza degli ormoni) e ho scritto, scritto mail, fiumi di mail in cui ho lasciato che i cadaveri dei farabutti sguazzassero per il mio puro ludibrio.
Bella sensazione, peccato non essere riuscita nel mio precedente lavoro a mettere la stessa pura consapevolezza. A non lasciare che nessuno nuovo arrivato senza alcuna cognizione di chimica e di biologia riuscisse a ridicolizzare il mio lavoro, seppur inconsapevole ( adoro questa frase appesa...) sono stata loro complice. E lo sarei stata anche delle correttrici, evidentemente di lingua madre inglese, se fossi stata zitta.
Mi dispiace non starò più zitta, perché io valgo!!! ;-))

...e l'estate bussò alla porta di casa...

...fammi entrare? lei rispose di no!!
Scusate è arrivata l'estate, fa caldo, ed io non ho fatto nulla dei buoni propositi dell'anno appena trascorso. Non proprio niente: ho avuto la fortuna di perdere un lavoro (fa ancora parte della terapia...) che facevo con persone che non stimo e che probabilmente non mi stimano, ho avuto la fortuna di rimanere incinta ( attenzione a quello che dite, ci ho messo otto mesi per registrare l'evento come fortuna, e ho a disposizione ancora un po' di settimane, per piangere ed urlare...ndr), ma la fortuna più vera e reale è stata quella di aver perso una "amica" per strada.
Neanche nei miei sogni più articolati avrei sperato in una sua sparizione volontaria, invece: BIBIDI, BABIDI, BÚ...e l'amica non c'è più!!
Questo mi ha fatto scoprire come si può essere fortunati e felici, veramente con poco. Ero lì che mi affannavo tra: cercare lavoro, vomitare, studiare, cercare lavoro, vomitare...ed ecc..quando all'improvviso, BAM, mi trovo senza un' amica.
All'inizio sono stata stranita ( è durata circa qualche frazione di secondi) ma poi mi sono veramente strabiliata del fantastico e stupendo colpo di culo (scusate l'espressione scurrile e volgare ma rende) che mi era capitato.
Da quel momento in poi, che poi tra l'altro è coinciso con lo smettere del vomito, e non sono sicura che sia una semplice coincidenza astrale, ma forse anche leggere i suoi post alimentavano il vomito coatto...mi sono svegliata dal torpore. Ok sono incinta e non è il massimo, soprattutto calcolando che fa caldo, ho perso il lavoro e non è una gran bella cosa, considerando che di questi tempi non è che ci sia molto in giro da fare, ma ho perso un'amica, una di quelle che ha sempre cercato di sfruttare la mia amicizia.
Una per la quale ho fatto parecchie cose, una che insegue la sua identità cercandola in strani compagni di letto, una che mi cercava solo se aveva bisogno di qualcosa.
Alla luce di questo ringrazio "l'incintazione" se è stata lei a farmi perdere "l'amica" o la disoccupazione se invece è stata lei.
La felicità è un attimo ed chi perde un'amica falsa trova un tesoro enorme. Grazie!

martedì 7 giugno 2011

...scusate il ritardo

É decisamente passato troppo tempo dall'ultima volta che vi ho aggiornato sulla mia situazione.
Vediamo...dopo l'esperienza per lo stage non retribuito, schiavitù garantita, ho provato a rimettermi a fare lezioni private...ma dopo qualche mese, con la cicogna in arrivo, ho dovuto abbandonare tutto.
Ebbene sì sto aspettando il mio secondo figlio, che per la gioia della mia polpetta sarà un maschio...speriamo non tenti di affogarlo o di ammazzarlo in altro modo quando nascerà, perché alcune sue affermazioni mi fanno un po' paura ...ad essere sincera.
In ogni caso di lavoro neanche l'ombra, del resto, se non me la davano quando pesavo 50 kg, figurati se ci pensano a darmelo ora...che sembra l'ho mangiata la donnina di 50 kg...
In ogni caso ho dovuto cambiare la provincia delle famose graduatorie ad esaurimento, che mi hanno causato nuovamente un esaurimento nel cercare di individuare la provincia giusta..(ma le graduatorie ad esaurimento non dovrebbe esaurirsi prima dell'inevitabile esaurimento? scusate....giochi di parole insulsi...) in ogni caso lo spremere le mie meningi ha "partorito" ( si capisce che non ho più pensieri miei ma dettati dalla "incintazione") la provincia di Livorno...evviva evviva!! A soli, credo, 800 o 900 Km dalla terra d'origine...direi che l'esaurimento colpisce duro. Non mi fate la classica domanda insulsa: ma come farai?? Sinceramente...non lo so!!
Tra un esaurimento provincioso ed altro ho dovuto anche partecipare al concorsone!! Senza poter studiare ( nel frattempo mio marito ha deciso di rompersi qua e là gli ossicini del proprio corpo, in particolare quattro costole e la spalla destra, morale della favola un mese con tre bimbi di cui uno abbastanza cresciuto, una di quattro anni, con le aggravanti del caso, e uno in pancia...no comment) mi sono scapicollata al sesto mese di gravidanza a Bari per assistere alla mia ennesima sconfitta. Che goduria!!
Ed ora...mi direte, che fai??
Ah bhè mi preparo per l'ennesimo esame di ammissione all'ennesima scuola di specializzazione (anche se stavolta, credo che andrà male...ndr) perché ormai colleziono titoli di ogni forma e misura, e poi cerco disperatamente un lavoro...che non troverò mai...
Nel frattempo il pancione cresce a dismisura, e comincia a diventare pesante, il marito è guarito ed almeno lui lavora, con la figliola litigo a gogò, perché lei si lamenta che non riesce a vedermi grossa come un pallone (sapessi come ne sono contenta io...fatta eccezione per le tette, ovviamente lievitate ad hoc che non mi dispiacciono...ihihih) e nessun lavoro all'orizzonte.
Il dramma di non avere un lavoro, è che gli hobby non ti danno più soddisfazione...lo avete mai provato??Ritagliarsi attimi di tregua dal lavoro per "hobbiare" non è la stessa cosa che avere tutto il tempo per dedicarsi ai propri hobby....
Rassegnarmi all'inoperosità??....ai posteri l'ardua sentenza....

domenica 23 gennaio 2011

stage non retribuito... schiavitù garantita

Sono troppo vecchia per queste cose,
sono vecchia per stage formativi, vecchia per ordini urlati e mail di rimprovero, vecchia per accettare tutto questo, vecchia per non poter dire basta.
Per capirci io non ho bisogno di un capo qualsiasi che mi dica quanto valgo e cosa so e non so fare, non l'ho permesso a chi mi ha almeno pagato non posso assolutamente permetterlo a chi non mi dà neanche una lira.
Sono perfettamente cosciente di saper tenere un ufficio, un qualsivoglia ufficio, ma non credo che sia la cosa che voglio fare, e soprattutto non credo di volerlo fare gratis.
Ho sicuramente i miei difetti, tra cui non accetto, proprio non ci riesco ad accettare né compromessi né la maleducazione... non la sopporto! E quindi ho deciso che alimento i miei difetti e vado via...

domenica 16 gennaio 2011

la chimica e la vita

A volte, quando penso che potrei fare a meno nella mia vita della chimica, vengo colta da un senso di panico che mi soffoca il petto, non si può fare a meno della chimica, come non si può fare a meno dei propri genitori, della propria famiglia.
É un modo di essere, la chimica, un modo di pensare, di affrontare la realtà.
É come se la realtà macroscopica così come la vedono tutti, si miniaturizzasse in piccoli mondi, la materia si scomponesse in atomi, tutto si aprisse come in una scatola magica che svela i trucchi del mondo.
Fare a meno di questo modo di leggere la realtà è impossibile, tutto concorre a crearla, ma si può trasfondere questa conoscenza in altri mestieri, per sopravvivere, per non morire.
É quello che voglio tentare di fare, vorrei tentare di fare delle parole e della chimica il mio lavoro.
Chi ha suggerimenti è ben accetto!
Alla prossima