mercoledì 17 giugno 2009

Rientro a casa...

Una settimana in Sardegna, sono stata una settimana in Sardegna …solo a dirlo mi emoziono, ma nel dettaglio, come è andata? Bhè ora ve lo dico!

Partiamo dal dettaglio più trascurabile: l’aspetto fisico!

Tutto l’anno mentre lavori riesci ad essere splendente ( va bene, quasi splendente, ok, dico la verità: decente) ma quando arrivi finalmente in un posto bellissimo in vacanza diventi proprio ‘na schifezza. È  una legge scientifica, ve lo assicuro.Innanzitutto, la faccia mi è esplosa come i 15 enni più sfortunati, peccato che di anni ne ho 36. Tutte chiazze e grossi brufoli, vai a capire perché. Poi per la legge delle accoppiate vincenti, le disgrazie non viaggiano mai sole, quindi zanzare, che dico zanzare, mostri alati preistorici hanno preso di mira il mio corpo rendendolo una carta geografica in 3D sulle tonalità del rosso. Non contenti di ciò è arrivata sulle braccia un’esplosione vera e propria ( e sono due…), un rash cutaneo dovuto a non si sa cosa, sarò stata allergica a Gino il bagnino di cui vi parlerò dopo. Per completare il quadro i continui piani di evacuazione ( capite ammè…bagno nuovo, cibo diverso ed etc…) venivano sventati da altrettanti piani di stazionamento, che rendevano il mio pancino non proprio piatto…diciamo.Allegherei una foto se non fosse successa una disgrazia a tutte le macchine che tentavano l’impresa. Ho detto trascurabile all’aspetto fisico? Ho mentito spudoratamente, non lo era affatto, soprattutto se consideriamo che nel villaggio dove siamo stati le mamme, erano tutte mamme yummie, come si dice ora, tacchi a spillo e vita bassa solitamente, qui sfoderavano succinti costumini e improbabili abitini parecchio aggressivi (senza parlare di alcune “protesi” notate qua e là dall’aspetto così invitante che le avrei ordinate subito se fosse stato possibile).Chi si preoccupa delle ventenni d’assalto non ha mai visto le quarantenni in versione “da guerra” con mariti distratti o assenti, che le incattiviscono rendendole più intraprendenti.Vi posso assicurare che i poveri animatori avevano il loro bel da fare a sfuggire alle loro grinfie.Comunque io ero lì per studiare, non ve lo avevo detto??Ebbene sì, la mia era una scuola per dottorandi del, e dico del, terzo livello ( meno male che non era del quarto altrimenti i capelli a cresta e la coda avrebbero completato un quadro già di per sé imbarazzante).La scuola trattava la termodinamica degli stati polimerici vetrosi o delle interfacce diffuse (non sto scrivendo in ostrogoto era proprio così di una pesantezza unica) e dell’energia in termini di energia rinnovabile e fuel cell (che per uno strano motivo sono le uniche cellule non viventi ma a combustibile ). Certo era che lo studio di queste cose non proprio leggere non ha impedito ad alcune ragazze di sfoggiare pantaloncini e top degni delle migliori veline, e senza nemmeno uno stacchetto danzato (in fondo aveva studiato, non le si chiedeva di saper anche sgambettare) si è aggiudicata il titolo di Miss GRICU 2009. Trasformare una scuola per dottorandi in un concorso per miss...se sono capitata per sbaglio in un universo parallelo che non mi appartiene, potreste gentilmente riportarmi al mio. Mi avessero detto cosa c’era realmente in palio non mi sarei neanche iscritta al GRICU rassegnata come per gli altri concorsi da Miss.Altro discorso a parte merita Mister GRICU 2009 che meritava veramente sia il titolo che la nostra attenzione (sempre con moderazione, ndr). Ma secondo il mio modesto parere una citazione la merita la mascotte della scuola (eletta da me a pieni voti) cioè Gino il bagnino. Gino il bagnino in realtà si chiama Enrico (cognome non pervenuto) viene da una delle università del nord (Padova? forse)e si è guadagnato il titolo di Gino il bagnino perché ha sfoderato anche lui un abbigliamento piuttosto “estivo” durante le ore di lezioni con un abbronzatura degna di baywatch (non a caso ha detto di voler completare gli studi di dottorato a Santa Barbara, in California, dove sicuramente sono all’avanguardia per gli studi in ingegneria chimica, e se voi non lo sapete è inutile che ridiate). Ah elemento non del tutto trascurabile aveva un’altezza inferiore al metro e 65 (come sono buona) e due occhioni azzurri che non si sa per quale strano motivo li teneva sbarrati modello film di Dario Argento, a questo unite i riccioli ed avrete Teddy l’orsetto che fa il bagnino, mascotte della scuola, appunto ribattezzato per l’occasione Gino. Condite tutto con un po’ di vento, un po’ di sana burrasca in famiglia (ora so perché chiamano mariti e figli complicazioni e perché il mio capo non se li porta mai, sono solo rogne), aggiungete due gocce di una collega lamentosa a cui non è andato bene niente et voilà ecco servita la mia settimana in Sardegna all’Eden Villane villaggio Colostrai …non vi è piaciuta?

A me in fondo in fondo sì! Si riparte??