martedì 31 marzo 2009

Le mancanze

Oggi mi sono trovata a ripensare a qualcosa del mio passato a cui non pensavo da secoli.  Mi sono resa conto che a volte,però, le cose del passato ci mancano così tanto da riprendersi un posto nel presente. Così mi succede quando ripenso alla danza. 
C'era qualcosa nel danzare di catartico, di liberatorio...nel ripetere un esercizio che si chiama adagio (ed è infatti di una lentezza logorante, per l'equilibrio e la stabilità del ballerino...)si ripeteva un rito propiziatorio in cui ci si liberava di tutto il contenuto della mente a favore di una concentrazione vera, reale, tesa a conseguire un risultato decente, senza perdere nemmeno per un attimo l'equilibrio. Quando sei al centro della stanza davanti ad uno specchio che ti serve a controllare in ogni momento che la tua posizione si mantenga esatta e il sudore percola in piccole goccioline dalla fronte, lungo la schiena in uno stillicidio che ti rende impossibile concentrarti, ma continui a tenere duro e non perdere nemmeno per un attimo la posizione, l'equilibrio, come se sotto di te ci fosse un baratro aperto pronto ad accoglierti al minimo sbaglio, ti senti libera, immensa, sola e nello stesso tempo completa!
Bè quella concentrazione, quella capacità di non perdere l'equilibrio, di non farsi distrarre da nulla, mi manca. Mi manca la forza che la danza richiedeva, mi manca non riuscire più a completare un adagio senza pensare ad altro, mi manca sentire che i miei muscoli gridano non ce la faccio più, mentre l'animo è pervarso da ogni sorta di emozione che la musica trasmette...e credetemi niente è bello come la danza!!

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