Lo so , lo so...i miei post sono sempre più radi, ma così è... anche se non vi pare, purtroppo.
Comunque non sono qui per divagare.
Io e le commesse, come dice il titolo, abbiamo sempre avuto un rapporto difficile, tempestato di alti e bassi, di rotture e amicizie...insomma direi una relazione complicata, come va ora di moda.
Che poi non capisco perché le persone decidano, in pieno possesso delle loro facoltà, di avere una relazione complicata con chicchessia...ma se va bene a loro, a me non tanto nemmeno con le commesse.
Quando ero piccola, ormai secoli fa, mi piaceva molto fare la commessa, vendevo qualsiasi cosa si trovasse in casa, soprattutto le scarpe di mia zia, con suo sommo piacere. Mi piaceva servire il fantomatico cliente, soddisfarlo in qualche modo, con la cosa che cercava e poi impacchettare l'oggetto, ringraziare, prendere la giusta ricompensa in denaro, tutti gesti dal fascino estremo, almeno per me.
Ora da adulta mi trovo a combattere con gente che è come se fosse improvvisata in quel ruolo, non che si debba studiare per fare la commessa, per carità ma saperci fare è molto importante.
Giorni fa entro in un negozio e chiedo se avevano un articolo specifico, la signorina mi guarda come se avessi appena chiesto un acceleratore di particelle portatile alla Gelmini ad occhio e croce, ma invece trattasi di un articolo in vendita da loro (giuro...nda) così più stupita che persuasa dalla mia richiesta tira fuori un catalogo, dicendomi prontamente che "qualora lo avesse trovato sul catalogo, me lo avrebbe potuto anche ordinare" ( ovviamente la frase è mia perché non avrebbe centrato un congiuntivo nemmeno leggendo...nda). Oplà apre il catalogo e lo sfoglia...arrivata ad una cosa che si poteva avvicinare a quello che chiedevo, la fermo e con il catalogo al contrario leggo comunque che erano proprio quello che cercavo. Lei, nonostante fosse a favore di lettura non trova la dicitura e mi dice "Glielo giro così magari legge meglio?" Per me, va bene, penso io, ma per te come facciamo, visto che non lo sai leggere nemmeno diritto?
Parentesi chiusa, fosse per me io in quel negozio non ci entrerei più...poi il paesino è piccolo, i negozi languono e forse quando avrò dimenticato l'accaduto ci rientrerò tranquillamente.
Tra l'altro questa appartiene alla categoria commessa-proprietaria, le peggio...perché se la commessa non sa fare il suo mestiere il proprietario è costretto comunque a pagarle lo stipendio, ma se non lo sa fare la proprietaria credo che sia un guaio.
Esiste poi il tipo che si offende se non trovi qualcosa di tuo gradimento nel suo negozio, così tu chiedi una cosa e lei ti dice no, non c'è, ne chiedi un'altra e lei, no, non li abbiamo mai avuti, rincalzi la dose e vai con la terza richiesta, mi dispiace l'avevamo, ma adesso è finito...tu, a quel punto cedi e vai via, del resto acquistare qualcosa che non ti serve o che non ti piace con questi chiari di luna non è proprio cosa e lei quando tu esci ti mette su il muso, con la severa espressione di un bambino a cui non hai comprato le caramelle e quasi quasi non ti saluta più o se lo fa lo fa con molta difficoltà...
Ma ci sono anche quelle brave, quelle che lavorano bene, che riescono a venderti l'impossibile e tu sei contenta...quelle che entri che hai bisogno solo di una cosina ed esci con due buste piene, e quelle di solito spariscono, licenziate, trasferite...insomma perse. A questo proposito colgo l'occasione per cercare la mia commessa preferita che era la direttrice di un negozio di abbigliamento per bambini di una marca nota...chiunque avesse capito e avesse notizie di dove sia andata a finire è pregato di dirmelo.
Ed infine, per ultima ma solo nella mia lista immaginaria ci sono le artiste commesse, costrette a vendere la propria arte a gente incompetente ed insolente, e questo non dovrebbe succedere. L'artista dovrebbe essere libera di dare sfogo alla sua vena creativa senza combattere con bollette e pagamenti, ma purtroppo in Italia cultura e arte difficilmente danno da mangiare.
"Credo nell'amore e nella mutevolezza della fortuna. E credo nella scrittura, perchè la scrittura ha potere sul destino e sul tempo." (Federico Garcia Lorca)
mercoledì 30 maggio 2012
sabato 7 gennaio 2012
Assente in...giustificata
Scusate l'assenza, sono stata un po' lontana presa da mille e più cose...riassumendo velocemente: due pargoli, un lavoro vero ma lontano, feste, pranzi e tanti hobbies per distrarre i miei pensieri da quel lontano...
E proprio dei miei hobbies vi vorrei parlare...mi chiedo perché io abbia tanti interessi, tante cose a cui riesco ad appassionarmi fino allo sfinimento (soprattutto degli altri...nda).
Non potevo essere un'insegnante e una mamma senza tanta voglia di fare, eventualmente giusto la lettura ( che poi é la madre di tutte le mie passioni...perché qualsiasi cosa io decida di fare: ricamo, cucito, decoupage, decorazioni torte, io divoro libri e libri su tecniche, immagini e consigli...) oppure nemmeno quella, magari poteva piacermi Maria De Filippi o essere appassionata di qualche reality show o per la gioia di mio marito potevo essere una che voleva concorrere alla casalinga dell'anno e non accumulare panni da lavare o da stirare...ed invece no, sono una che ha mille interessi tutti perseguiti con la tenacia e la forza che può avere solo un hobby.
Cerco di spiegare meglio questa mia affermazione, vi siete mai trovati a dover fare qualcosa per forza entro un tempo determinato, una scadenza?? Immagino miliardi di volte... ebbene se nel mentre che dovete fare quel qualcosa riuscite a rubare qualche minuto per leggere un libro o per fare una qualsiasi altra cosa, quella cosa assume un sapore unico, profondo, quasi catartico.
Avrà un gusto particolare come se fosse una cosa talmente piacevole da essere unica nel suo genere.
Ma una volta terminata la cosa per cui avevate la scadenza, con più tempo a vostra disposizione se vi dedicate alla stessa cosa piacevole che avevate fatto nei ritagli di tempo, ebbene... non vi piacerà più, la cosa non avrà più quello stesso sapore unico, sarà più banalmente soltanto una perdita di tempo.
Almeno questo è quello che succede a me... ho passato nove mesi a casa senza lavoro e non mi sono dedicata a nessuna delle mie attività extra-lavorative sopra elencate, mi sapevano di poco, non riuscivano a darmi la sensazione che volevo...ora invece che ho un lavoro mi piace tutto, soprattutto la decorazione di torte con pasta di zucchero.
Mi piace la sensazione che mi dà il decorare torte, mi appaga tutti i sensi: l'olfatto ( mentre cucino la torta quel profumino che si spande per la casa di torta appena fatta, è semplicemente unico ti parla di casa, delle nonne e delle cose buone della vita), la vista (quando è finita, anche se non è perfetta e non lo è mai, sono una principiante... è un' esplosione di colori e guardarla con gli occhi dei bambini mi trasmette una sensazione di gioia), il tatto ( la pasta di zucchero che uso per decorare la torta va impastata a lungo nelle mai ed...avere le mani in pasta, è bello e stanca come solo il lavoro manuale sa fare) ed infine il gusto ( assaporare la torta per me è sempre un piacere e anche se non incontra i gusti di tutti, il mio lo appaga sempre).
Così ora sapete perché preferisco passare il mio tempo a sfornare e decorare una torta, piuttosto che stare in vostra compagnia e raccontarvi di qualche mia disavventura/avventura.
Ma tornerò presto, promesso...
E proprio dei miei hobbies vi vorrei parlare...mi chiedo perché io abbia tanti interessi, tante cose a cui riesco ad appassionarmi fino allo sfinimento (soprattutto degli altri...nda).
Non potevo essere un'insegnante e una mamma senza tanta voglia di fare, eventualmente giusto la lettura ( che poi é la madre di tutte le mie passioni...perché qualsiasi cosa io decida di fare: ricamo, cucito, decoupage, decorazioni torte, io divoro libri e libri su tecniche, immagini e consigli...) oppure nemmeno quella, magari poteva piacermi Maria De Filippi o essere appassionata di qualche reality show o per la gioia di mio marito potevo essere una che voleva concorrere alla casalinga dell'anno e non accumulare panni da lavare o da stirare...ed invece no, sono una che ha mille interessi tutti perseguiti con la tenacia e la forza che può avere solo un hobby.
Cerco di spiegare meglio questa mia affermazione, vi siete mai trovati a dover fare qualcosa per forza entro un tempo determinato, una scadenza?? Immagino miliardi di volte... ebbene se nel mentre che dovete fare quel qualcosa riuscite a rubare qualche minuto per leggere un libro o per fare una qualsiasi altra cosa, quella cosa assume un sapore unico, profondo, quasi catartico.
Avrà un gusto particolare come se fosse una cosa talmente piacevole da essere unica nel suo genere.
Ma una volta terminata la cosa per cui avevate la scadenza, con più tempo a vostra disposizione se vi dedicate alla stessa cosa piacevole che avevate fatto nei ritagli di tempo, ebbene... non vi piacerà più, la cosa non avrà più quello stesso sapore unico, sarà più banalmente soltanto una perdita di tempo.
Almeno questo è quello che succede a me... ho passato nove mesi a casa senza lavoro e non mi sono dedicata a nessuna delle mie attività extra-lavorative sopra elencate, mi sapevano di poco, non riuscivano a darmi la sensazione che volevo...ora invece che ho un lavoro mi piace tutto, soprattutto la decorazione di torte con pasta di zucchero.
Mi piace la sensazione che mi dà il decorare torte, mi appaga tutti i sensi: l'olfatto ( mentre cucino la torta quel profumino che si spande per la casa di torta appena fatta, è semplicemente unico ti parla di casa, delle nonne e delle cose buone della vita), la vista (quando è finita, anche se non è perfetta e non lo è mai, sono una principiante... è un' esplosione di colori e guardarla con gli occhi dei bambini mi trasmette una sensazione di gioia), il tatto ( la pasta di zucchero che uso per decorare la torta va impastata a lungo nelle mai ed...avere le mani in pasta, è bello e stanca come solo il lavoro manuale sa fare) ed infine il gusto ( assaporare la torta per me è sempre un piacere e anche se non incontra i gusti di tutti, il mio lo appaga sempre).
Così ora sapete perché preferisco passare il mio tempo a sfornare e decorare una torta, piuttosto che stare in vostra compagnia e raccontarvi di qualche mia disavventura/avventura.
Ma tornerò presto, promesso...
giovedì 17 novembre 2011
Felicitazioni...
Come tutti voi sapete, o forse no, ho lasciato finalmente il mondo insulso del precariato e ho finalmente un lavoro vero, retribuito e a tempo indeterminato: sono ...tada...rullo di tamburi...insegnante di chimica di ruolo alle scuole superiori. Sììì!
Sono riuscita cioè, seppure tra mille difficoltà, a fare delle mie due passioni: la chimica e le parole una professione vera. E non sapete quanto ne sono felice, e quanto mi ha reso felice poterlo comunicare al mio ex capo.
É andata più o meno così... ci siamo visti in occasione di una festa a cui sono stata regolarmente invitata ( non mi sono neanche dovuta imbucare...) nel mio ex laboratorio bunker.
Dopo i festeggiamenti e le congratulazioni alle festeggiate (era anche quello un festeggiamento per chi era salito all'Olimpo degli Indeterminati...ndr)mi sono fermata a parlare con lei, la fuher...
Dopo un solito scambio di convenevoli, i miei infarciti di ringraziamenti e di gentilezze ( non so perché ma provo un piacere quasi macabro a ringraziare i maleducati, mi fa sentire meglio o forse solo diversa da loro...chissà...) e i suoi ricchi di grugniti e smorfie di disgusto ( fanno parte del suo disappunto per la mia semplice esistenza...) lei, la doc in carriera con due figli che crescono da soli perché sanno che la mamma ha cose più importanti a cui pensare, mi chiede con strano tono mellifluo: ora, quindi, cosa sta facendo la mamma a tempo pieno?
Che voleva dire più o meno: ora che non lavora più gratis per me non troverà altro per il resto della sua vita e farà la casalinga che le piaccia o meno, e la sua laurea la potrà usare come carta igienica, insieme al dottorato da lei tanto voluto.
Allora lì mi sono sentita quasi in dovere di risponderle che sì facevo la mamma a tempo pieno perché lo stato me la paga come maternità in quanto ho avuto un incarico a scuola.
Lei, un po' indispettita dalla cosa, ma pensando ad un incarico a tempo determinato rincalza...e poi si vedrà... versione fatal /stronz..istica del mio insulso futuro.
Ed io, sempre con toni super gentili ( mi facevo quasi schifo da sola tanto ero zuccherosa...): mi dispiace solo, che forse devo rimandare l'anno di prova perché con il bimbo piccolo le assenze le supererò sicuramente.
ANNO DI PROVA?...il tono della di lei voce si alza quasi a voler ribadire l'incredulità della cosa, la "signora" sa che se parlo di anno di prova parlo di ruolo...sparisce il sorrisetto imbecille (che non la imbelle per niente tra l'altro) e compare lo sguardo dell'assassino...ora sì che l'obiettivo è raggiunto.
Posso andarmene, perché dire al tuo ex capo che non lavorerai mai più per lei perché hai trovato di meglio...non ha prezzo!!
Sono riuscita cioè, seppure tra mille difficoltà, a fare delle mie due passioni: la chimica e le parole una professione vera. E non sapete quanto ne sono felice, e quanto mi ha reso felice poterlo comunicare al mio ex capo.
É andata più o meno così... ci siamo visti in occasione di una festa a cui sono stata regolarmente invitata ( non mi sono neanche dovuta imbucare...) nel mio ex laboratorio bunker.
Dopo i festeggiamenti e le congratulazioni alle festeggiate (era anche quello un festeggiamento per chi era salito all'Olimpo degli Indeterminati...ndr)mi sono fermata a parlare con lei, la fuher...
Dopo un solito scambio di convenevoli, i miei infarciti di ringraziamenti e di gentilezze ( non so perché ma provo un piacere quasi macabro a ringraziare i maleducati, mi fa sentire meglio o forse solo diversa da loro...chissà...) e i suoi ricchi di grugniti e smorfie di disgusto ( fanno parte del suo disappunto per la mia semplice esistenza...) lei, la doc in carriera con due figli che crescono da soli perché sanno che la mamma ha cose più importanti a cui pensare, mi chiede con strano tono mellifluo: ora, quindi, cosa sta facendo la mamma a tempo pieno?
Che voleva dire più o meno: ora che non lavora più gratis per me non troverà altro per il resto della sua vita e farà la casalinga che le piaccia o meno, e la sua laurea la potrà usare come carta igienica, insieme al dottorato da lei tanto voluto.
Allora lì mi sono sentita quasi in dovere di risponderle che sì facevo la mamma a tempo pieno perché lo stato me la paga come maternità in quanto ho avuto un incarico a scuola.
Lei, un po' indispettita dalla cosa, ma pensando ad un incarico a tempo determinato rincalza...e poi si vedrà... versione fatal /stronz..istica del mio insulso futuro.
Ed io, sempre con toni super gentili ( mi facevo quasi schifo da sola tanto ero zuccherosa...): mi dispiace solo, che forse devo rimandare l'anno di prova perché con il bimbo piccolo le assenze le supererò sicuramente.
ANNO DI PROVA?...il tono della di lei voce si alza quasi a voler ribadire l'incredulità della cosa, la "signora" sa che se parlo di anno di prova parlo di ruolo...sparisce il sorrisetto imbecille (che non la imbelle per niente tra l'altro) e compare lo sguardo dell'assassino...ora sì che l'obiettivo è raggiunto.
Posso andarmene, perché dire al tuo ex capo che non lavorerai mai più per lei perché hai trovato di meglio...non ha prezzo!!
venerdì 7 ottobre 2011
Socialità...
Chi mi legge sa che mi autodefinisco asociale e chi mi conosce sa anche perché.
Perché diciamo che non curo molto i rapporti sociali, con me sopravvivono solo le amicizie che non hanno bisogno di continue rassicurazioni, telefonate e salamelecchi.
Perché diciamoci la verità le amicizie sono belle ma non devono diventare fonte di stress del tipo: Oh mio Dio mi sono dimenticata di chiamare Tizia questo fine settimana ora si sarà offesa...
Questo tipo di pensieri per me sono fonte di stress, per cui io adoro quelle persone che la pensano come me, oggi ti stavo pensando e ho avuto il tempo anche di chiamarti, altre volte ti penso ma purtroppo non ho sempre il tempo di chiamarti.
Nel tempo questo mi ha aiutato a fare parecchia pulizia nel parterre di amici, così che quelli veri sono rimasti pochi e buoni. Poi è nato facebook e il modo di socializzare è cambiato, basta qualche commento ogni tanto per rendere più "socievole" la tua vita, e devo dire che è più bello, più divertente, ma qualche volta anche fb sa essere un po' troppo invadente per i miei gusti...però va bene così.
Ma nonostante ciò voglio informarvi, anzi sono lieta di farlo, che oltre a facebook sto socializzando. Realmente, voglio dire non in maniera virtuale, quando vado a prendere mia figlia all'asilo parlo con le altre mamme in attesa.
L'altro giorno addirittura una di loro è riuscita in pochissimo tempo a raccontarmi parte della sua intera esistenza, il massimo della socializzazione in tempi brevi.
Un dettaglio, che mio marito direbbe importantissimo, ma che per me è ininfluente, è che io non sapessi e non chiedessi nemmeno il nome alla mia interlocutrice.
Ora il mio dubbio è di aver trasmesso questo gene della "quasi socialità" a mia figlia.
Perché lo penso??É presto detto: ogni qualvolta incontriamo qualche suo/a compagno/a dell'asilo fuori che la chiama per nome e la saluta io poi le chiedo chi fosse...
Lei: un/a mio/a compagno/a!
Io: Sì avevo capito, ma come si chiama?
Lei: Buhhh!
Devo preoccuparmi??
mercoledì 5 ottobre 2011
Desideri da mamma...
Eccomi di nuovo tra di voi...oggi vorrei rivolgermi alle future mamme, per svelare loro una verità che per troppo tempo è rimasta celata.
Tutte le mamme in attesa sanno che i loro desideri sui propri figli "solitamente" ( con il beneficio del dubbio) verranno esauditi, e così via a concentrarsi su come vorrei che fosse: innanzitutto sano, poi alto e con gli occhi del padre e chi più ne ha più ne metta...sbagliato, sbagliatissimo.
La verità è che bisogna concentrarsi sui difetti e pregi per fare in modo che sia più compatibile possibile con noi.
Prendiamo il mio caso: io appartengo a quella categorie di persone che appena sveglie odia sentire il suono della propria e della altrui voce...ha bisogno di quella oretta, anche due direi, di pace, tranquillità per fare ordine nei propri pensieri e svegliarmi completamente. Ebbene mia figlia invece a qualsiasi ora si svegli, siano le quattro del mattino o le sei del pomeriggio comincia a parlare a ruota libera, inserendo il disco di avvio che prevede la frase : Mamma, posso dirti una cosa?!? a ripetizione finché tu, povero genitore, insonne e stanco non rispondi : Sìììì!
E lei offesa ribatte: Ora che ho fatto che ti sei arrabbiata!
Intuendo dal tono che di solito riservi o per rispondere alle stupide richieste dei tuoi genitori o alle televendite telefoniche che hanno la capacità di scegliere i momenti più sbagliati per chiamare, che non sei proprio contenta di sentire la sua perla di ingenua dolcezza.
Ora bastava che io sapessi che potesse succedere e desiderassi avesse la mia stessa idiosincrasia per la parola appena svegli...ora purtroppo è troppo tardi.
Salvatevi voi se potete!
martedì 4 ottobre 2011
Rassicurazioni...
Volevo rassicurare tutti!
Sono viva, sono uscita viva da travaglio, parto e montata lattea...non altrettanto viva dalle nottate insonni che si susseguono con una continuità direi snervante...ma c'è la vie!
Ho voluto la bicicletta, direbbero alcuni, tra cui mio padre, e ora pedalo...
Oltre a queste ovvietà volevo rassicurare tutti che anche quella di fare le nottate è stata una mia scelta, nessuna imposizione, tranquilli!
Questo lo dico per tutti quelli che mi incontrano per strada o su piazzetta facebook e mi elargiscono sguardi e commenti pietosi, gli stessi che, di solito, si conservano per chi chiede l'elemosina davanti alla chiesa...un po' pietosi del genere: poverina, e un po' taglienti della serie: ma vai a lavorare!
Così vorrei tranquillizzare tutti, andrò a lavorare, lo farò appena mio figlio mangerà qualcosa di diverso dal mio latte e non vi preoccupate non vi chiederò nulla, perché forse non lo sapete ma non sono più disoccupata.
Le rassicurazioni sono per quelli/e che credono che visto che io sia uscita dal "giro", dal loro giro, non sarò più in grado di avere dignità e prestigio.
Mi dispiace ma anche quella di uscire dal vostro giro è stata una mia decisione, che non rinnego affatto, anzi la considero una delle mie scelte migliori.
Altre rassicurazioni sono per chi pensa: ho la tua stessa età, ma io ancora mi diverto mentre tu stai a casa a sommergerti di pannolini e problemi!
Anche a voi dico scelte, chi vi ha detto che non mi diverto? Forse non come voi, ma del resto a me basta un sorriso della mia principessa e uno sdentato del mio piccolo pulcino per illuminarmi la giornata, voi potete dire lo stesso?
Rassicurazioni anche per chi non apprezza la mia linea burrosa alla Valeria Marini, lo so sono un po' troppo tonda, ma penso di potervi rassicurare che entro l'anno la mia linea migliorerà e poi forse sarete gli stessi/e a parlare della sparizione dei miei chili con toni più stupiti che persuasi.
Rassicurazioni vanno a quelli che preferiscono non darmi gli auguri per la nascita di mio figlio, come se fosse più una cosa brutta che bella...a voi cosa posso dire? Solo che anche questi sono punti di vista, per me è una gioia comunque... anche senza i vostri auguri.
Infine rassicurazioni vanno a quelli ancora increduli davanti alla scelta del nome dei miei figli, nessuno mi ha puntato una pistola alla tempia e mi ha chiesto di chiamarli come li ho chiamati. É stata una scelta di comune accordo con mio marito e mi dispiace per tutti quelli che pensano che non siano bei nomi, forse è vero, non saranno bei nomi, ma per me sono bellissimi.
E per ultimi una rassicurazione a chi pensa di avere qualcosa che io desidero: tipo i contratti yogurt(ndr. a scadenza ravvicinata) in quei posti dove si dice si faccia ricerca ... vi sbagliate, io non desidero nessun contratto a tempo determinato in posti dove la ricerca è un optional, io desidero fare ricerca ma seriamente, e non è detto che non lo faccia ma a tempo indeterminato. Quindi mi sento di rassicurarvi tutti che se ho rifiutato il tutoraggio è perché ho di meglio, molto meglio!
Volete sapere che lavoro faccio?? Curiosoni...questo ve lo svelerò nei prossimi post...;-)
sabato 23 luglio 2011
Sì, sono incinta e no, non è infettiva...
...o almeno non credo.
Sì, so già se è maschietto o femminuccia...e sì è un maschietto.
Sì, ho già scelto il nome... e no, non penso di cambiarlo.
Sì, la pancia ora si vede... e sì penso proprio che sia normale.
Sì, sono all'ottavo mese... e no, non credo che saranno due.
Sì, sono sicura che è maschio... e no, non credo che il mio dottore si sia sbagliato.
Sì, ho voluto saperlo il sesso... e no, non mi è cambiato molto.
Sì, ho una bella pancia... e no, forse non ho avvertito le Poste Italiane della mia attesa. Dovevo??
Sì, sono decisamente incinta... e no, non credo che si dovrà prender cura lei di me, ma grazie lo stesso.
Sì, credo ci voglia ancora un mese...e no, non penso di partorire stasera.
Sì, farò il bagno in mare... e no, non penso che ci sarà bisogno di niente.
Sì, sto scendendo al mare... e no, non credo che dovrei lasciare qualcosa.
Sì, ho caldo.... e no, non penso per questo motivo di andare a partorire a Saint Moritz.
Sì, ho già partorito.... e no, non ho optato per un cesareo.
Sì, ho una pancia grande.... e no, non penso che abbia dato ospitalità a qualche altro bimbo.
Sì, ho già il mio ginecologo di fiducia ... e no, non credo di cambiarlo.
Ebbene sì... porto in giro la mia pancia, e sì, ho provato la lasciarla a casa, ma lei continua a seguirmi...
La gravidanza è uno stato di grazia... se non fosse per la gente lo sarebbe sul serio!!!
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