sabato 17 ottobre 2009

...per riflettere...

Lo so, questo racconto è già conosciuto e stra-conosciuto.. Ma è così bello che non ho potuto fare a meno di riscriverlo...perchè spesso non ci si rende conto delle cose veramente importanti della vita....
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Un professore stava davanti alla sua classe di filosofia e aveva davanti alcuni oggetti. Quando la classe incominciò a zittirsi, prese un grande barattolo di maionese vuoto e lo iniziò a riempire di palline da golf.
Chiese poi agli studenti se il barattolo fosse pieno e costoro risposero che lo era.
Il professore allora prese un barattolo di ghiaia e la rovesciò nel barattolo di maionese. Lo scosse leggermente e i sassolini si posizionarono negli spazi vuoti, tra le palline da golf.
Chiese di nuovo agli studenti se il barattolo fosse pieno e questi concordarono che lo era.
Il professore prese allora una scatola di sabbia e la rovesciò, aggiungendola nel barattolo; ovviamente la sabbia si sparse ovunque all’interno.
Chiese ancora una volta se il barattolo fosse pieno e gli studenti risposero con un unanime ’si’.
Il professore estrasse quindi due bicchieri di vino da sotto la cattedra e aggiunse il loro intero contenuto nel barattolo, andando così effettivamente a riempire gli spazi vuoti nella sabbia.
Gli studenti risero.
‘Ora’, disse il professore non appena la risata si fu placata, ‘voglio che consideriate questo barattolo come la vostra Vita.
Le palle da golf sono le cose importanti: la vostra famiglia, i vostri bambini, la vostra salute, i vostri amici e le vostre Passioni; le cose per cui, se anche tutto il resto andasse perduto e solo queste rimanessero, la vostra vita continuerebbe ad essere piena.
I sassolini sono le altre cose che hanno importanza, come il vostro lavoro, la casa, la macchina…La sabbia è tutto il resto: le piccole cose. Se voi mettete nel barattolo la sabbia per prima, non ci sarà spazio per la ghiaia e nemmeno per le palle da golf.
Lo stesso vale per la vita: se spendete tutto il vostro tempo e le vostre energie dietro le piccole cose, non avrete più spazio per le cose che sono importanti per voi.
Prestate attenzione alle cose che sono indispensabili per la vostra felicità: giocate con i vostri bambini, godetevi la famiglia ed i genitori fin che ci sono; portate il vostro compagno/a fuori a cena…E non solo nelle occasioni importanti! Dedicatevi a ciò che amate e alle passioni, tanto ci sarà sempre tempo per pulire la casa o fissare gli appuntamenti.Prendetevi cura per prima cosa delle palle da golf, le cose che contano davvero. Fissate le priorità…
Il resto è solo Sabbia.'
Uno degli studenti alzò la mano e chiese cosa rappresentasse il vino. Il professore sorrise: ‘Sono felice che tu l’abbia chiesto. Serve solo per mostrarvi che non importa quanto piena possa sembrare la vostra vita: ci sarà sempre spazio per un paio di bicchieri di vino con un amico!'

mercoledì 17 giugno 2009

Rientro a casa...

Una settimana in Sardegna, sono stata una settimana in Sardegna …solo a dirlo mi emoziono, ma nel dettaglio, come è andata? Bhè ora ve lo dico!

Partiamo dal dettaglio più trascurabile: l’aspetto fisico!

Tutto l’anno mentre lavori riesci ad essere splendente ( va bene, quasi splendente, ok, dico la verità: decente) ma quando arrivi finalmente in un posto bellissimo in vacanza diventi proprio ‘na schifezza. È  una legge scientifica, ve lo assicuro.Innanzitutto, la faccia mi è esplosa come i 15 enni più sfortunati, peccato che di anni ne ho 36. Tutte chiazze e grossi brufoli, vai a capire perché. Poi per la legge delle accoppiate vincenti, le disgrazie non viaggiano mai sole, quindi zanzare, che dico zanzare, mostri alati preistorici hanno preso di mira il mio corpo rendendolo una carta geografica in 3D sulle tonalità del rosso. Non contenti di ciò è arrivata sulle braccia un’esplosione vera e propria ( e sono due…), un rash cutaneo dovuto a non si sa cosa, sarò stata allergica a Gino il bagnino di cui vi parlerò dopo. Per completare il quadro i continui piani di evacuazione ( capite ammè…bagno nuovo, cibo diverso ed etc…) venivano sventati da altrettanti piani di stazionamento, che rendevano il mio pancino non proprio piatto…diciamo.Allegherei una foto se non fosse successa una disgrazia a tutte le macchine che tentavano l’impresa. Ho detto trascurabile all’aspetto fisico? Ho mentito spudoratamente, non lo era affatto, soprattutto se consideriamo che nel villaggio dove siamo stati le mamme, erano tutte mamme yummie, come si dice ora, tacchi a spillo e vita bassa solitamente, qui sfoderavano succinti costumini e improbabili abitini parecchio aggressivi (senza parlare di alcune “protesi” notate qua e là dall’aspetto così invitante che le avrei ordinate subito se fosse stato possibile).Chi si preoccupa delle ventenni d’assalto non ha mai visto le quarantenni in versione “da guerra” con mariti distratti o assenti, che le incattiviscono rendendole più intraprendenti.Vi posso assicurare che i poveri animatori avevano il loro bel da fare a sfuggire alle loro grinfie.Comunque io ero lì per studiare, non ve lo avevo detto??Ebbene sì, la mia era una scuola per dottorandi del, e dico del, terzo livello ( meno male che non era del quarto altrimenti i capelli a cresta e la coda avrebbero completato un quadro già di per sé imbarazzante).La scuola trattava la termodinamica degli stati polimerici vetrosi o delle interfacce diffuse (non sto scrivendo in ostrogoto era proprio così di una pesantezza unica) e dell’energia in termini di energia rinnovabile e fuel cell (che per uno strano motivo sono le uniche cellule non viventi ma a combustibile ). Certo era che lo studio di queste cose non proprio leggere non ha impedito ad alcune ragazze di sfoggiare pantaloncini e top degni delle migliori veline, e senza nemmeno uno stacchetto danzato (in fondo aveva studiato, non le si chiedeva di saper anche sgambettare) si è aggiudicata il titolo di Miss GRICU 2009. Trasformare una scuola per dottorandi in un concorso per miss...se sono capitata per sbaglio in un universo parallelo che non mi appartiene, potreste gentilmente riportarmi al mio. Mi avessero detto cosa c’era realmente in palio non mi sarei neanche iscritta al GRICU rassegnata come per gli altri concorsi da Miss.Altro discorso a parte merita Mister GRICU 2009 che meritava veramente sia il titolo che la nostra attenzione (sempre con moderazione, ndr). Ma secondo il mio modesto parere una citazione la merita la mascotte della scuola (eletta da me a pieni voti) cioè Gino il bagnino. Gino il bagnino in realtà si chiama Enrico (cognome non pervenuto) viene da una delle università del nord (Padova? forse)e si è guadagnato il titolo di Gino il bagnino perché ha sfoderato anche lui un abbigliamento piuttosto “estivo” durante le ore di lezioni con un abbronzatura degna di baywatch (non a caso ha detto di voler completare gli studi di dottorato a Santa Barbara, in California, dove sicuramente sono all’avanguardia per gli studi in ingegneria chimica, e se voi non lo sapete è inutile che ridiate). Ah elemento non del tutto trascurabile aveva un’altezza inferiore al metro e 65 (come sono buona) e due occhioni azzurri che non si sa per quale strano motivo li teneva sbarrati modello film di Dario Argento, a questo unite i riccioli ed avrete Teddy l’orsetto che fa il bagnino, mascotte della scuola, appunto ribattezzato per l’occasione Gino. Condite tutto con un po’ di vento, un po’ di sana burrasca in famiglia (ora so perché chiamano mariti e figli complicazioni e perché il mio capo non se li porta mai, sono solo rogne), aggiungete due gocce di una collega lamentosa a cui non è andato bene niente et voilà ecco servita la mia settimana in Sardegna all’Eden Villane villaggio Colostrai …non vi è piaciuta?

A me in fondo in fondo sì! Si riparte??

lunedì 18 maggio 2009

Carta straccia...

E' stato pubblicato un altro articolo del mio gruppo...il mio nome non c'è!!
Non che sia una cosa importantissima, gli articoli hanno funzione di esistire in un ottica di carriera che qualcun'altro ha già deciso per voi.
 Quindi se si decide di far vincere il concorso a chi ha solo una pubblicazione, ne puoi avere 30, non va bene. L'unica valutabile è quella dell'altro, combinazione. 
E io faccio parte di quella categoria di persone a cui non sarà mai dedicato un concorso.
Fatta questa premessa e pensando che forse, stavo prendendo l'abilitazione alla SSIS, e quindi ho un pò trascurato la ricerca. Ma la ricerca non aspetta, deve andare avanti ed è andata avanti.
Mi chiedo allora perchè mi sento un pò frustata...come quando hai un desiderio insoddisfatto che come un tarlo, ti buca la mente, e la pancia.
Quella sensazione che continuamente riaffiora, anche se ti distrai, fai qualcosa, leggi,e poi bam ritorna, all'improvviso.
Quella strana sensazione alla bocca dello stomaco, di solito relativa anche ad un "avessi fatto così" o "avessi detto così".
Perchè continuo a sentirmi perennemente fuori posto, fuori età, fuori tempo massimo, fuori luogo, fuori tutto...
Perchè non posso essere come le colleghe che ci credono così tanto da modellare il proprio carattere su quello del capo, a prevedere ogni suo desiderio ed ordine, ad interpretare ogni sua richiesta?
Perchè non so intervenire sui dati nei posti più oppurtuni, rendendoli più appetitosi, più sfruttabili...giusto quel poco.
Perchè non sono diversa??
E siamo sicuri che basterebbe cambiare lavoro per non sentirsi più così inadeguata??
Sarà...

mercoledì 6 maggio 2009

...mi serve il sostegno...per sollevare il mondo

Se si arriva alla veneranda età di 36 anni ( martedì prossimo, ndr) senza un lavoro vero, con una figlia, e tante cose da pagare, questo automaticamente ti fà diventare una "ricattabile".
Spiego, quando si hanno bollette e altro da pagare, quando si deve andare a lavorare per guadagnare qualcosina, che puntuamente non arriva mai, quando bisogna chiedere alla propria mamma se ti aiuta con tua figlia, allora sei,come si suol dire in un gergo piuttosto tribale ma efficace :sotto schiaffo!
E allora cominciano i ricattucci, si passa dal: lascia a casa la piccola invece di portarla con voi da qualsiasi parte a vai a seguire il corso per diventare insegnante di sostegno o io non ti farò più niente!!
Se io fossi una brava psicologa e quindi una buona, futura, insegnante di sostegno, saprei come salvarmi dai ricatti morali senza subirne i sensi di colpa.
E siccome sto imparando a resistere bene a quest'ultimo ricatto allora forse ha ragione potrei essere una brava insegnante di sostegno...noooooooooo!!

mercoledì 29 aprile 2009

Tesista??

Ok, ammetto di essere abbronzata, un poco, e questo forse mi fa dimostrare meno dell'età che ho.
Ok, ammetto di dimostrare qualche anno in meno di quelli che realmente ho, anche senza abbronzatura. 
Ok,ammetto di farmi chiamare per nome. 
Credo che i titoli non debbano essere sbandierati, ma gelosamente custoditi, perchè ci appartengono, e non ci rendono migliori, solo per il fatto di esistere, ma ci rendono migliori se ricordiamo gli anni di sacrifici fatti per ottenerli, e se ci aprono la strada del dubbio, l'educazione alla critica.
Ok, ammetto di non avere una scrivania, un ufficio regolarmente riconosciuto.
Ok, ammetto di fare un lavoro atipico ( il cazzeggio...ndr)
Ma non riesco proprio ammettere che una appena entrata in tesi nel nostro laboratorio, e a cui sono stata presentata come dottoressa, e a cui io ho dato la possibilità di chiamarmi per nome mi chieda se sono io la "tesista di Alessandra"?
Tesista?? eddai. Non si può, per queste persone, sono capace di rinunciare all'apertura al dubbio, alla critica...chiamatemi dottoressa! 

martedì 28 aprile 2009

Come è dura...l'avventura!!

E' finita un'avventura! E' finita la SSIS...sono riuscita ad abilitarmi ed ora??
Che si fa? 
Si fa che si compila la domanda per entrare nelle graduatorie permanenti, senza avere la più pallida idea di quale province scegliere, si fa che forse sarebbe conveniente fare un semestre aggiuntivo per il sostegno, forse, ma in realtà non si ha la forza di farlo...si fa che si dovrebbe prendere atto che in realtà non è cambiato niente!
Ma come si fa in realtà a prendere atto della situazione?? avete presente il film :la verità è che non gli piaci abbastanza?E' un film che prende in giro l'abitudine delle donne di ricamare e interpretare gesti inconfondibilmente negativi degli uomini, con la scusa che in realtà gli piacciamo troppo, mentre in realtà non gli piacciamo abbastanza o meglio per niente...ed allora??
Ebbene io mi sento così da un po' di tempo. Io, invento scuse per rimanere al mio lavoro, ora i soldi, ora la libertà di orari, ora altro...invento scuse per giustificarlo, questo maledetto lavoro che però, in realtà, non mi vuole! E' chiaro, è palese...che non gli piaccio abbastanza!
Esistono i predestinati e quelli a cui è concesso solo provare...ed io sono tra i secondi. 
Quindi anche se provi, provi, provi e provi ancora non riuscirai mai...quindi perchè continuare a provare? credo sia una sorta di masochismo, appunto, come  la  sindrome da crocerossina...con quella malsana idea che un uomo più è stronzo e più si comporta male e più gli piacciamo e vuole essere salvato...ma per carità!Scendi dal pero...salvati...la verità è che non gli piaci abbastanza!!

domenica 5 aprile 2009

L'amore e la sabbia...

Spesso mi sono sentita chiedere da amiche in cerca dell'amore e di una serenità che, a volte, si identifica con un ideale di storia come si fa a mantenere l'amore...
Bè questa storiella è per me significativa di quello che vuol dire saper amare...
“Una mamma e un bambino stanno camminando sulla spiaggia. Ad un certo punto il bambino chiede: “Come si fa a mantenere un amore?”La mamma guarda il figlio e poi gli risponde: “Raccogli un po’ di sabbia e stringi il pugno…”Il bambino stringe la mano attorno alla sabbia e vede che più stringe piu’ la sabbia gli esce dalla mano. “Mamma, ma la sabbia scappa!!!”
"Lo so, ora tieni la mano completamente aperta…" “Il bambino ubbidisce, ma una folata di vento porta via la sabbia rimanente.”Anche cosi’ non riesco a tenerla!”La mamma sempre sorridendo: “Adesso raccogline un altro po’ e tienila nella mano aperta come se fosse un cucchiaio…abbastanza chiusa per custodirla e abbastanza aperta per darle la liberta’ di cui ha bisogno".”Il bambino riprova e la sabbia non sfugge dalla mano ed e’ protetta dal vento."
 Basta così poco per far durare un amore...