martedì 10 novembre 2009

riformare o riformare? questo è il dilemma

Nessun errore, volevo proprio dire quello che ho scritto: riformare l'Università e l'Italia in genere, nel senso di rinnovare, trasformare, modificare...o piuttosto riformarla nel senso di scartare, esonare...come succedeva per il servizio militare, nel caso non si risultava idonei.
Non so se la nuova riforma, che sta prendendo vita dalla penna della Gelmini ( si fa per dire, non credo che la Gelmini sappia usare la penna, la spada, forse...ndr)sia una cosa buona o no.
Ci sono molti forse,ma l'unica cosa certa è che il mondo della ricerca non va. Deve cambiare o essere cestinato e ricominciare daccapo.
Personalmente ho visto e sentito troppo, mi piace questo lavoro, mi piace la possibilità di continuare a studiare, a rinnovarsi, a crescere, possibilità che molti altri lavori non hanno, ma sinceramente non so se riuscirò a fare seriamente questo lavoro.
Sono anni che mi diverto a giocare al piccolo scienziato in erba, ma sono stanca di sentirmi ripetere ogni volta ci sia la possibilità di concretizzare il mio sogno, la mia posizione, che la mia esperienza mi rema contro.
Come è possibile essere formati da gente che poi non apprezza la formazione che ti ha dato?
Come è possibile essere circondati da persone che non sanno niente di quel che fanno eppure vanno avanti?
Come è possibile credere che la chimica in realtà non sia altro che una linea guida, che si può scegliere o non scegliere di seguire, in un istituto di ricerca che si definisce di eccellenza.
Come è possibile ?? non lo è...eppure è così!

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