E fate che vi siano spazi
nella vostra unione.
E che per voi danzi l’aria celeste.
Affiatatevi l’un all’altro, ma non per fare
del vostro amore una prigione: piuttosto
che tra le sponde delle vostre anime
vi sia il sussurrio del mare.
E ognuno riempia all’altro la coppa
e non bevete da un’unica coppa.
Datevi nutrimento reciproco
e non mangiate dallo stesso pane.
Cantate e danzate insieme nell’allegria,
e ognuno di voi sia solo.
Come sole sono le corde del liuto,
benché vibrino di musica uguale.
Che ognuno dia il suo cuore,
ma l’uno non sia di rifugio all’altro.
Poiché soltanto la mano della vita
può racchiudere i vostri cuori.
E resterete uniti, ma non troppo vicini.
Come le colonne del tempio
che si ergono distanti.
È la quercia e il cipresso
che non crescono
l’una all’ombra dell’altro.
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